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Nicola Di Marco (capogruppo M5s Lombardia: «Ho interrogato l’assessore Guido Bertolaso, in seguito ai fatti di Vizzolo Predabissi dove un presunto medico è stato autorizzato dalla Regione Lombardia a esercitare la professione di medico di base, salvo poi essere fermato dai carabinieri del NAS, perché non in possesso dei titoli necessari. Ritengo, infatti, che i dovuti controlli sulle autocertificazioni avrebbero dovuto essere eseguiti prima di consentire alla persona in questione di visitare pazienti e prescrivere terapie. Poco cambia se, come risposto dall’assessore Bertolaso, il presunto medico sia stato fermato dai carabinieri nel giro di poche ore. L’assessore ha riferito che, in seguito al caso di Vizzolo, sono state diramate nuove direttive alle ASST, volte a una richiesta di maggiore attenzione e controllo. Ne prendiamo atto, ma riteniamo sia doveroso che la Regione Lombardia intervenga anche in un’ottica di controlli a campione sul territorio, in riferimento a tutte le professioni del mondo sanitario per le quali attualmente esiste la possibilità di ricevere autorizzazione al servizio, in seguito ad autocertificazione dei titoli. Non possiamo accettare che in una regione come la Lombardia, dove non si perde occasione di auto-proclamare la propria eccellenza, terapie e medicinali possano essere prescritti e somministrati da coloro i quali non hanno i titoli per poterlo fare. Sono note le difficoltà di Regione Lombardia nel potenziare l’organico dei medici e pediatri di base, ma non eseguire i dovuti controlli sui titoli di chi esercita la professione medica, non può ovviamente essere la soluzione. Pretendiamo maggiore attenzione, nei confronti della sanità pubblica» così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lombardia, Nicola Di Marco, a margine dell’IQT: “Criticità riguardanti l’esercizio abusivo della professione ordinistica medica: caso del finto medico di base a Vizzolo Predabissi” discussa con l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, nell’ambito dell’odierno Consiglio regionale.
