Questa mattina, al civico cimitero di Cremona, cerimonia commemorativa in occasione del Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita nel 2004 dal Parlamento per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Il sindaco Gianluca Galimberti, in rappresentanza del Comune, il prefetto Corrado Conforto Galli, Giovanni Gagliardi, in rappresentanza della Provincia, Tiziano Bellini, per il comitato di Cremona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, e il consigliere regionale Marcello Ventura, hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti Giuliano Dalmati di tutte le guerre, presenti le autorità civili e militari ed i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, mentre il trombettiere del complesso bandistico “Città di Cremona” ha suonato “Il Silenzio”. Don Pietro Samarini, delegato del Vescovo, ha poi impartito la benedizione.
Tutti i presenti si sono poi trasferiti nella cappella del cimitero dove si è tenuto un momento di riflessione nel corso del quale le assessore Simona Pasquali, Barbara Manfredini, e la consigliera comunale Simona Sommi hanno letto le intenzioni di preghiera, cui è seguita la preghiera della pace. Tiziano Bellini, a nome dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, come testimonianza ha letto il discorso pronunciato nel 2023 dal presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin, nel corso di una cerimonia ufficiale alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del sindaco Gianluca Galimberti che, tra l’altro, ha ricordato come l’esodo e gli eccidi degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia iniziarono prima della fine della seconda guerra mondiale, dopo la quale si verificò il dramma delle foibe. Il Sindaco ha poi invitato nel luogo di silenzio rappresentato dal cimitero ad ascoltare il vento della storia e di ascoltare con attenzione il vento che ancora oggi parla di dittature, di nazionalismi e razzismi perché l’odio si insidia nell’indifferenza. L’antidoto contro l’odio è ascoltare i racconti delle vite di allora e di quelle di oggi, delle persone che soffrono spezzate dalla guerre e dalla violenza e cogliere il seme di speranza rappresentato dagli esuli e da quella Cremona che, seppure provata dai bombardamenti e prima dalla dittatura fascista, seppe accogliere i profughi. Il Sindaco ha poi ricordato alcune frasi che lo hanno particolarmente colpito pronunciate in occasione del Giorno del Ricordo dal presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2005, dal presidente Giorgio Napolitano nel 2012 e dal presidente Sergio Mattarella nel 2021. In particolare, riferendosi a quanto disse il presidente Napolitano “perdonarci reciprocamente il male commesso”, ha dichiarato che il perdono è l’unica strada da seguire.
Per l’occasione, come disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio del Cerimoniale di Stato, bandiere a mezz’asta esposte su tutte le sedi comunali.
Domenica 11 febbraio, alle ore 11, come da tradizione, sarà celebrata nella parrocchiale di Borgo Loreto, piazza Cappellani Militari Caduti, la Santa Messa in suffragio delle vittime delle foibe e degli esuli deceduti lontano dalle loro terre. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale interverrà l’assessora Barbara Manfredini.
Dal 2 al 16 marzo, verrà allestita nella Sala Alabardieri di Palazzo comunale la mostra documentaristica dal titolo Il grande esodo da Fiume – Destinazione Cremona, a cura di Tiziano Bellini (ANVGD), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona.