‘Molti di voi si chiederanno perché questa cerimonia voluta dalla famiglia Vialli non sia stata celebrata in Duomo dove tutti avrebbero potuto prendere posto. Siamo qui perché questa è la parrocchia dove Gianluca è nato e cresciuto’. Cono queste parole il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha aperto la messa in suffragio del campione stroncato da un tumore al pancreas il 6 gennaio a Londra a 58 anni. Cerimonia che chiude la giornata di lutto indetto dal sindaco. Sul sagrato erano state collocate parecchie sedie per dare modo di seguire la celebrazione a chi non aveva trovato posto all’interno, che però si sono rivelate insufficienti. Erano presenti, i fratelli Nino, Marco e Maffo, i parenti, gli amici. Assenti la moglie Cathryn, le figlie Sofia e Olivia, la sorella Mila. Mancavano gli anziani genitori, il padre Gianfranco e la mamma Marioli che ieri aveva accusato un malore e che si trova ricoverata all’ospedale maggiore. Accanto ad amici, autorità locali e moltissimi cittadini comuni che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza e l’affetto a una persona speciale, c’erano alcuni tra i personaggi del mondo del calcio che sono stati più vicini a Luca. Tra i volti noti del calcio non più giocato, compagni di squadra e amici di Vialli: Pagliuca, Lanna, Vierchowod, Lombardo, Evani, Salsano, Branca. E poi i compagni della Juventus che con Vialli sollevarono la Champions League a Roma nel 1996: Peruzzi, Ferrara, Pessotto, Torricelli, Tacchinardi, Padovano, Ravanelli e l’ex dirigente bianconero Roberto Bettega. .
Davanti all’altare erano stese le cinque maglie che Vialli ha indossato durante la sua carriera, quelle di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e quella della Nazionale. Presenti in chiesa i bambini del Corona calcio, l’oratorio in cui Luca da bambino ha iniziato a giocare a pallone.