Sala convegni dell’Associazione Filodrammatica affollata, posti a sedere esauriti e gente in piedi: è stata un successo la prima uscita pubblica organizzata dal Movimento per la ristrutturazione dell’ospedale di Cremona, che si batte contro la costruzione di un ospedalino del quale a tutt’oggi non si conoscono i contenuti. Ha coordinato gli interventi Fernando Cirillo, oncologo, che conosce bene la situazione avendo svolto tutta la carriera al Maggiore sino alla quiescenza. Enrico Gnocchi ha aperto i lavori spiegando genesi e obiettivi del Movimento. A tutt’oggi sono state raccolte poco meno di tremila firme, 350 nella sola giornata di ieri. Alle 150 portate da Crema da Francesca Berardi si sono aggiunte quelle dei partecipanti all’assemblea. La petizione con la quale si chiede di accantonare il progetto del nuovo ospedale e la demolizione di quello esistenze verrà portata al Museo del Violino, corredata da tutte le firme raccolte, in occasione della proclamazione del progetto vincitore della gara internazionale, eseguito dall’architetto Mario Cuccinella.
Sugli aspetti tecnici riguardanti la ristrutturazione del Maggiore si è espressa Anna Politi Maramotti, docente universitaria, presidente della sezione cremonese di Italia Nostra. Celestina Villa è entrata nel merito costi che a suo dire lieviteranno in modo considerevole, ben al di là dell’importo previsto e annunciato. Pietro Cavalli, medico, già direttore del reparto di Genetica presso l’ospedale maggiore e ora in servizio all’Humanitas di Milano ha descritto la gravissima situazione in cui versa la sanità pubblica lombarda, tema da lui già affrontato a vari livelli. Beppe Mametti, già vicesindaco di Soresina, ha espresso forti critiche sulla chiusura dell’ospedale del suo Comune e sull’apertura di case di comunità fantasma, mentre Paola Tacchini e Cinzia Marenzi, personalmente impegnate a difesa di Area Donna, hanno parlato della loro esperienza e del Comitato che le ha viste in prima linea.
Tra le domande del pubblico, tutte pertinenti, spiccano quelle relative alla possibilità di dirottare il finanziamento del nuovo ospedale alla ristrutturazione dell’esistente, un’ipotesi concreta a dispetto di quanto sostenuto da rappresentanti istituzionali ed esponenti politici dichiaratamente a favore della costruzione dell’ospedalino. E’ stato detto che servirà tutto il prossimo anno per approntare il progetto vero e proprio perché il lavoro eseguito sinora dall’archistar Cuccinella è solo una fotografia della struttura. E’ stata denunciata l’indifferenza-latitanza dei sindacati che su un tema così delicato e controverso, che interessa tutti i cittadini, si sono sempre tenuti a debita distanza, addirittura negandosi quando sollecitati.
Rosella Vacchelli, esponente del Movimento, ha parlato delle problematiche della sanità nazionale e dell’Oglio Po di Casalmaggiore. Giovanna Barbisotti, insegnante, ha riferito di avere avuto un acceso confronto verbale col sindaco Gianluca Galimberti che l’avrebbe accusata di danneggiare la città ostacolando il progetto del nuovo ospedale.
In sala erano presenti molti medici, pensionati perché chi è in attività non può rilasciare dichiarazioni e pertanto manifestare la propria opinione se non è autorizzato dalla direzione ospedaliera. Pensionati dunque, ma ancora evidentemente interessati all’ospedale.
Nota a margine dell’incontro pubblico, ma nient’affatto marginale, l’ex primario Franco Vertova, classe 1931 cioè 92 anni compiuti, ha portato ai responsabili del Movimento il volantino con la sua firma a favore della petizione.
Infine il Movimento registra nuove, importanti adesioni di sostenitori che allungano un elenco già consistente.
Una risposta
Io spero sinceramente che da questo movimento nasca una alternativa politica da votare alle elezioni comunali del 2024.
Gli attuali inquilini e quelli dell’altra parte fanno entrambi cadere le braccia.