La gente in coda che lunedì sera ha atteso che si liberasse un posto all’interno del teatro Filo è la prova tangibile dell’interesse suscitato dall’incontro con Nicolò Govoni, (nella foto centrale coi ‘suoi’ bambini) organizzato dalla Società Filodrammatica Cremonese. Tutto esaurito da giorni per un trentenne cremonese, oggi cittadino del mondo, che figura tra i nominati al Premio Nobel per la Pace 2020, fondatore a 25 anni e attuale amministratore delegato dell’organizzazione umanitaria Still I Rise, partito dalla sua città per protesta contro una scuola che lo rifiutava e un’insegnante che gli aveva pronosticato un futuro in fabbrica da inscatolatore di cibo. Still I Rise non vive di sussidi governativi, ha precisato lo stesso Govoni che trova anche il tempo per laurearsi in giornalismo. Apre scuole per i bambini più vulnerabili tra Grecia, Turchia, Siria, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Colombia. Propone un modo alternativo di insegnare: alunni e docenti dialogano tra loro. L’insegnante è il mentore che guida gli allievi e li aiuta a crescere attraverso un rapporto paritario. Preludio al faccia a faccia con questo giovane ‘che ce l’ha fatta’ è stato il toccante spettacolino degli alunni della scuola primaria Mori di Stagno Lombardo che hanno dato il benvenuto all’ospite.
L’istruzione, alla quale 250 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso, è stato il punto di partenza e d’arrivo della conversazione di Govoni col pubblico del Filo, dopo l’introduzione del sindaco Gianluca Galimberti e il ringraziamento rivolto da entrambi a Giorgio Mantovani, presidente della Società Filodrammatica che da ieri annovera Govoni tra i soci onorari, privilegio riservato a un numero ristrettissimo di personalità negli oltre due secoli di vita dello storico sodalizio cremonese.
Il Filo ha dato spazio anche all’anteprima del nuovo libro di Govoni, “Altrove“, che uscirà ufficialmente il 24 novembre ma che è già in prevendita. Il romanzo si svolge a Cremona, indaga il tema ‘dell’altro’ e affronta domande fondamentali: qual è il nostro posto nel mondo? Che cosa fa di noi un ‘noi’ e degli altri un ‘loro’? Apparteniamo a un luogo o alle persone che lo abitano?
A Cremona, si racconta in Altrove, non accade mai nulla o così vogliono credere i suoi abitanti. Ma quando il Po restituisce i corpi senza vita di tre bambine, la pace è rotta e parte la caccia alle streghe. La gente non ha dubbi: gli immigrati hanno invaso le piazze, la stazione dei treni e gran parte della periferia, e l’assassino non può che essere uno di loro. Poi, però, una delle bambine uccise, o qualcuno che le somiglia terribilmente, torna a bussare alla porta di casa, e la città sprofonda nel panico. Sarà il commissario Abbandonato a risolvere il caso, facendo i conti con l’ossessione che prova nei confronti di Donna, la madre della bambina scomparsa, e con l’amicizia che per tutta una vita lo ha legato a Mamadou, il principale sospettato.
‘Altrove’ è un romanzo che fa riflettere su che cosa significhi non solo appartenere a un luogo e a una comunità, ma che spinge a interrogarci su chi siamo e come percepiamo il prossimo. Autore di bestseller come il Dizionario dell’Anima e Ogni cambiamento è un grande cambiamento, Govoni considera i suoi libri ”strumenti per trasmettere il messaggio di pace e fratellanza che spesso decidiamo di accantonare in favore del pregiudizio”. L’autore accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta del diverso e di quanto il nostro punto di vista ‘privilegiato’ ci influenzi negativamente nel giudicare gli altri.
Il ricavato della vendita di questo nuovo libro sarà devoluto a Still I Rise.
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