Il Consiglio comunale di lunedi 16 giugno approverà con ampia maggioranza l’atto di indirizzo per l’utilizzazione del risarcimento Tamoil. La destinazione di tale somma recepisce in gran parte quanto anticipato tre mesi fa, nel corso di un dibattito televisivo, dal presidente del Consiglio comunale. Dopo le apparenti concessioni ai gruppi di opposizione consiliari, dopo le frettolose audizioni, dopo aver completamente disatteso le richieste avanzate da oltre mille cittadini cremonesi e ignorato le uniche due proposte concrete avanzate nel corso delle audizioni (il progetto “Masterplan ambientale” di Forza Italia e il progetto di monitoraggio ambientale del geologo Gianni Porto), si è tornati al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. Da Pizzetti a Pizzetti.
La conclusione di questa deludente e preoccupante vicenda ci porta a fare un paio di riflessioni.
La prima: appare sempre più evidente il ruolo di “Dominus” che ha assunto il presidente del Consiglio comunale, sia nei confronti del Sindaco che dell’intera Giunta. Un ruolo anomalo che altera gravemente le prerogative attribuite dallo Statuto comunale agli organi istituzionali e compromette, a lungo andare, l’equilibrio tra i poteri del Comune.
La seconda: appare altrettanto evidente il ridimensionamento del ruolo del Sindaco. La sua figura risulta sempre più opaca, subalterna, poco incisiva. La sua attività di responsabile dell’Amministrazione comunale è in gran parte occupata dalla routine burocratica (riunioni, incontri, interventi pubblici) e da un presenzialismo spinto che tanto ritorno però offre in termini di visibilità sugli organi di stampa e sui social media. Di contro, il ruolo di protagonista nel governo locale sta via via scemando.
Il Sindaco è l’autorità sanitaria e avrebbe potuto cogliere questa grande occasione per studiare con strumenti avanzati tecnologicamente la grave situazione sanitaria che attanaglia la città di Cremona accogliendo e proponendo poi soluzioni adeguate.
In conclusione, ci permettiamo di suggerire sommessamente ai protagonisti dell’Amministrazione comunale una cosa soltanto: qualcuno faccia due passi indietro e qualcuno faccia due passi avanti.
Gino Ruggeri, Michel Marchi, Luigi Lipara, Sergio Ravelli
promotori della petizione popolare sulla destinazione del risarcimento Tamoil
2 risposte
Ma davvero, cremonesi, credevate che il Dominus se ne sarebbe stato al suo posto in modo discreto? Davvero credevate che Pizzetti sarebbe rimasto nell’ombra? Dall’ alto della sua esperienza politica pluridecennale, con i Boys che lo circondano e ne hanno fatto il loro mentore ed esempio? Era chiaro e lampante che sarebbe stato così! Il guaio è che chi ha votato Virgilio si trova un “sindaco” diverso che avrebbe potuto accettare la candidatura ma non l’ha fatto. Perché?
Infine, onestamente, in campagna elettorale quando mai Virgilio ha affrontato lo spinosissimo capitolo dell’inquinamento! Mai! E anche ora dovrebbe scontrarsi con chi non può e non vuole scontrarsi. Seguendo i consigli e l’esempio del Presidente!
I benestanti cremonesi, i loro eredi e in generale gli stakeholder non vogliono che si parli di inquinamento e che lo si certifichi, abbasserebbe la attrattività del territorio rischiando di far perdere valore al patrimonio immobiliare provato accumulato e di squalificare le colture del circondario: vi immaginate se Cremona potesse esser definita, nel parlare comune e dalle cronache, come “terra dei fuochi” padana?