Signor direttore, a proposito dell’articolo di Antonio Grassi pubblicato il 28 gennaio, voglio rendere noto un fatto del quale sono stato testimone. Per puro caso, al termine della tragicomica e retorica presentazione pubblica del nuovo bizzarro progetto di ospedale cremonese al Museo del Violino, ho involontariamente assistito ad un breve colloquio svoltosi, mentre mi passavano accanto, tra il presidente regionale Fontana e il sindaco di Cremona Galimberti. Il nostro sindaco, evitando di commentare il progetto appena presentato, si affannava nel raccomandare al presidente regionale Fontana la questione della DEA cremonese, senza la istituzione della quale la nostra città subirebbe una ennesima grave umiliazione. Il presidente lo rassicurava, sostenendo che la questione, avendo solo un valore nominale, sarebbe stata risolta facilmente e quanto prima. Non sono riuscito a capire come sia poi proseguito il colloquio.
Michele De Crecchio
Cremona
Schiaffo a Galimberti dalla Regione: il Dea di 2° livello può attendere
4 risposte
Mazziato e cornuto pure lui, insieme a tutti noi. Grazie della testimonianza. Aiuta a capire tante cose. Troppo tardi per farsi sentire per un sindaco preso in giro, senza alcun peso, lasciato solo. Ma più sola di lui,la nostra città, Cremona
Il peso del sindaco di Cremona è questo. La considerazione in regione è questa. Grazie per averci condotto fin qui. Sarà difficile risalire una china del genere: altro che Walter Bonatti!
Ma che cosa volete di più, cremonesi??? Avrete un ospedale meraviglioso pieno di luci e colori, un ospedale che verranno a vedere ( dall’esterno, perché dentro non si sa ) da ogni parte del mondo. Ancora adesso la presentazione della camaleontica Moratti risuona da lontano e ancora siete a rompere??? Zitti e mosca, come sempre!
Evidenziate tutte le criticità “cui prodest?” il nuovo ospedale. Non vorrei che a pensare male si facesse bene.