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Gattile, Ventura chiede la commissione di vigilanza

16 Giugno 2021

 

Lunedì in consiglio comunale si è trattata la mozione presentata da Fratelli d’ Italia riguardante il problema del gattile di via Bissolati dopo la disdetta ricevuta dall’associazione che lo segue con conseguente richiesta di spostamento in tempi improbi.

Innanzitutto ci tengo a scusarmi pubblicamente con la dottoressa Mori, per averla chiamata in causa per la vicenda del gattile, ma ho appreso solo nel corso del consiglio  che non è più garante del benessere animale ,in quanto l’incarico è scaduto a dicembre 2020.

In ogni caso, avrei  dato per scontato che essendo necessaria la presenza di un garante vi fosse stato un tacito rinnovo, come accaduto in passato con il dottor .Olzi, considerando  anche il tempo di pandemia, come non ha mancato di rimarcare l’ assessore Pasquali  in consiglio.

Ma si sa, la pandemia è la scusa principale di questa amministrazione per giustificare le enormi mancanze in tutti i settori.

Detto ciò, le risposte dell’assessore alle mie richieste di impegno presentate nella mozione NON ci sono state; si è visto solo la confusione e l’approssimazione che regnano riguardo l’argomento.

Nessuna competenza sul merito. Assessore pure infastidita perché le mie richieste presupponevano una conoscenza dei fatti a lei stessa sconosciuti. Ma si sa da anni che quando incalzo su qualche argomento è perché ho la conoscenza precisa dei fatti.

Mi sembra inoltre di sentire ancora lo stridore delle unghie della Pasquali, mentre scivolava sugli specchi sui quali si stava arrampicando, facendo un po’ di confusione tra colonie e oasi feline .

Bastava che avesse l’onestà di leggersi il regolamento regionale 2/2017 che è molto chiaro in merito; avrebbe capito che le colonie sono distinte dalle strutture (e questo avvalla quanto da voi stessi detto sull’ anomalia di via Bissolati) e nello specifico si legge  al CAPO IV STRUTTURE DI RICOVERO DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE

 

Art. 13

(Strutture adibite a ricovero di animali d’affezione)

.Al comma 10 recita: l’oasi felina è una struttura all’aperto recintata, gestita dal comune singolo o associato o da associazioni di volontariato di cui all’articolo 111 della l.r. 33/2009, destinata al ricovero di gatti che richiedono la collocazione in ambiente controllato e protetto.

Si evince pertanto che le oasi feline possono essere di due tipologie, aperte o chiuse e certamente in tangenziale non si possono fare di tipo aperto.  La distinzione è molto chiara e lo stesso regolamento all’ art 18 impone requisiti ben precisi che come ho chiesto pretenderei venissero seguiti pedissequamente qualunque tipo di struttura si scelga. Onestamente ho il dubbio che l’assessore abbia parlato di oasi, non per un’idea agreste e bucolica, ma credendo di spendere meno, ma basta leggere i requisiti richiesti per rendersi conto che qualunque scelta si faccia va vista in una prospettiva futura, non come al solito per mettere l’ennesima toppa che come spesso accade sarà peggio del buco.

La distinzione è molto chiara all’ ‘art 18 dello stesso regolamento 

Art. 18

(Oasi felina)

  1. Nell’oasi felina sono introdotti gatti che non possono essere affidati in quanto poco o per nulla socializzati con l’uomo, non ricollocabili in colonia, o che comunque non si adattano alla vita in una struttura chiusa.
  2. Le oasi feline possono essere chiuse, ovvero completamente recintate, o aperte se dotate di appositi varchi che consentono l’uscita dei felini.
  3. Tutti i gatti presenti nell’oasi devono essere sterilizzati e registrati in anagrafe a cura del soggetto gestore.
  4. I requisiti strutturali dell’oasi felina sono i seguenti:

 

  1. a)  recinzione antiscavalco e antifuga, alta almeno due metri e cinquanta fuori terra, o altro sistema idoneo ad evitare la fuga o l’ingresso di altri animali;
  2. b)  superficie calpestabile minima di 10 mq per gatto, con un numero massimo di cinquanta gatti per compartimento;
  3. c)  ripari costituiti da tettoie, idonei ricoveri in materiale resistente, pulibile, disinfettabile e coibentante, sollevati da terra con tetto piatto che consenta ai gatti di utilizzarli anche come postazione sopraelevata, possibilmente posti al coperto, in ogni caso idonei a proteggere da intemperie, in numero tale da garantire un idoneo ricovero a tutti i gatti presenti;
  4. d)  ciotole per il cibo protette dalle intemperie e collocate in numero e distanza tali da non creare conflittualità e punti di distribuzione dell’acqua possibilmente collocati lungo i percorsi abitualmente utilizzati dagli animali, in numero adeguato;
  5. e)  lettiere in numero adeguato, opportunamente distanziate e riparate;
  6. f)  approvvigionamento di acqua e, ove possibile, fornitura di corrente elettrica;
  7. g)  idonee attrezzature per la raccolta dei rifiuti e spazi idonei al deposito di materiali e attrezzature;
  8. h)  arricchimenti ambientali in materiali idonei e resistenti alle intemperie che forniscano ombra, possibilità di arrampicarsi, farsi le unghie, nascondersi e riposare;
  9. i)  un reparto o gabbia, posto all’interno dell’oasi, di dimensioni adeguate e dotato di ricovero chiuso che permetta di nascondersi, riservato agli animali in ingresso, ai fini dell’ambientamento e dell’osservazione comportamentale per valutare la fattibilità di introduzione; tale ricovero deve essere dotato di ciotole per l’acqua e il cibo e di lettiera. Nell’oasi felina aperta la recinzione consente ai gatti l’uscita mediante passaggi multipli possibilmente collocati a diverse altezze, facilmente accessibili dai gatti stessi e non da eventuali predatori.
  10. Il responsabile dell’oasi felina deve assicurare la gestione delle introduzioni di nuovi gatti, l’alimentazione, la pulizia, il controllo sanitario e la presenza esclusiva di gatti sterilizzati.

Come ho già detto mi dispiace che il paraocchi ideologico della maggioranza abbia vinto ancora una volta; sono state opposte questioni pregiudiziali direi prive di fondamento, che evidenziano la totale mancanza di trasparenza e soprattutto la mancanza di sensibilità che contraddistingue da sempre questa amministrazione (almeno nei confronti dei cittadini cremonesi).

Ma mi batterò finché non avrò risposta a quanto richiesto nella mia mozione per rispetto ai cremonesi, ed alla tutela degli animali, come previsto da norme ben precise, anche se a dire dell’assessore ‘troppo rigide’… 

Ancora una volta l’amministrazione si smentisce da sola, vantando una sensibilità scritta nero su bianco negli atti di nomina dell’ex garante ed altrettanto contraddetta dai fatti.

Del resto caro Sindaco i detti spesso sono incredibilmente realistici: ‘La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali’  (Mahatma Gandhi).

Per questa serie di motivi ed altri, ho depositato stamattina la richiesta di  convocazione urgente della commissione di vigilanza alla presenza dell’assessore, dei responsabili veterinari dell’Ats che si occupano di questo argomento e dei responsabili dell’associazione che si occupa del gattile di via Bissolati, perché finalmente venga data risposta alle mie domande rimaste assolutamente inevase in consiglio.

Quello che un po’ mi stupisce è il silenzio dell’assocazione dopo la lettera di richiesta di aiuto scritta sui giornali. Ma avranno modo di rifarsi in commissione.

Vediamo se si riesce finalmente ad impegnare l’assessore che si nasconde dietro la burocrazia incolpando i dipendenti per la lentezza delle pratiche che non istruisce lei (come da lei dichiarato), o se le pratiche non sono mai state istruite per la sua mancanza nel dare indirizzi.

Marcello Ventura

consigliere comunale Fratelli d’Italia

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