La Rete Re.a.dy (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni impegnate per il superamento delle discriminazioni relative all’orientamento sessuale e all’identità di genere), alla quale il Comune di Cremona aderisce dal 2009, ha approvato, in occasione dei lavori dell’incontro annuale del 24 e 25 ottobre scorso, un documento che ribadisce la necessità di assicurare a figli e figlie delle coppie omogenitoriali piena tutela attraverso il riconoscimento della doppia genitorialità.
E’ stato altresì chiesto agli enti partner della Rete di divulgare questa comunicazione in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre.
“Il Comune di Cremona, condividendo il contenuto del testo, aderisce all’iniziativa nella convinzione che vadano tutelati i diritti di tutte le famiglie, anche quelle omogenitoriali, e con l’auspicio che il nostro Paese possa colmare la distanza che, in tema di diritti civili, lo separa dagli altri Paesi fondatori dell’Unione Europea”, dichiara l’assessora alle Politiche Sociali e Fragilità Marina Della Giovanna.
Sotto il documento di Rete Ready.
”Oggi, “Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, noi enti della Rete Re.a.dy (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni che opera per il superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), ricordiamo che l’art. 2 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia, ratificata dallo Stato Italiano nel 1991, prevede che “gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione…”. Per rendere effettivo questo impegno, chiediamo al Legislatore di intervenire per consentire anche ai bambini e alle bambine nat3 da un progetto familiare di una coppia non eterosessuale di vedere riconosciuta la loro famiglia al pari delle altre famiglie.
Vogliamo continuare a tenere alta l’attenzione sulla disparità di trattamento che subiscono i bambini e le bambine delle famiglie omogenitoriali, che nel nostro Paese non hanno gli stessi diritti di figli e figlie nat3 e cresciut3 da coppie di persone eterosessuali. La vita famigliare delle persone LGBT+ risulta, entro l’assetto normativo esistente nel nostro Paese, non ancora compiutamente tutelata, generando disparità di trattamento nel quadro degli Stati dell’Unione europea e di fatto discriminando in primis bambini e bambine, che non vedono riconosciuto il loro diritto ad avere due genitori.
Come già ribadito il 12 maggio 2023, durante la manifestazione “Le Città per i Diritti” a Torino, alla quale parteciparono Amministratori e Amministratrici da tutta Italia, non è più procrastinabile un intervento legislativo, più volte richiamato anche dalla Corte Costituzionale, che consenta ai Comuni di assicurare ai figli e figlie delle coppie omogenitoriali piena tutela attraverso il riconoscimento anagrafico della doppia genitorialità; sui Sindaci e sulle Sindache, in particolare, si concentrano sia le richieste di intervento per agire come ufficiali di stato civile nelle iscrizioni anagrafiche di figli e figlie delle coppie omogenitoriali sia le intimazioni delle autorità di governo a non farlo. Una situazione di intollerabile incertezza, generativa di ingiusta e dolorosa tensione sociale ed umana.
Oggi, 20 novembre, ricorre anche la Giornata internazionale in ricordo delle vittime di transfobia, che come ogni anno vede molti Enti partner della Rete impegnati ad organizzare iniziative di sensibilizzazione per contrastare i frequenti episodi di discriminazione e violenza che subiscono le persone transgender e non binarie. La coincidenza delle due giornate consente pertanto di evidenziare la necessità che tutte le istituzioni agiscano affinché le persone adolescenti non debbano più subire bullismo e violenze a causa della loro identità di genere nelle scuole e in ogni ambito della vita sociale”.