Per la gioia di 200 persone, nella splendida cornice dell’Azienda Pizzavacca a Soarza, si è tenuto il consueto concerto annuale de Gli Eremiti quattro amici, classe di ferro 1956. Sono stati eseguiti brani di Battisti, Zucchero, Jovanotti, Emerson Lake e Palmer, Credence Clearwater Revival, Lavezzi, New Trolls, Queen. Vorrei ricordare chi sono Gli Eremiti (nella foto centrale): Franco Masulli, voce e chitarra ritmica,Luciano Marchetti basso,Marco Lupi chitarra solista, Mario Cottarelli voce e batteria.
Purtroppo per ragioni di salute non ero tra il pubblico, come negli anni passati.
“Quale maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria”: così Dante diceva quando ben sistemato presso i marchesi Malaspina nel bel castello di Fosdinovo (Carrara), dovette iniziare a scappare in fretta e furia perché gli era giunta notizie che i cagnacci fiorentini avevano scoperto dove fosse e quindi sarebbero arrivati per tentare di ucciderlo. E così fu anche in seguito presso Cangrande della Scala (uomo d’armi) a Verona, i conti Guidi di Forlì e finalmente dai Da Polenta a Ravenna dove trovò una buona sistemazione per sé e il resto della famiglia, i figli Pietro e Jacopo, la moglie Gemma Donati no, probabilmente già morta, uccisa dal cugino acerrimo nemico di Dante.
Sono solo davanti alla finestra, piove, guardo scendere le gocce verso il fondo dei vetri. Mi dico ma perché tanto dolore? Che sia una prova generale? Navigo verso i 90 anni e sono in ospedale.
La prova generale: non può non venirmi in mente Le Mans, marzo 1970, allora avevo 30 anni e guidavo il ridotto team Ferrari con l’ingegner Giacomo Caliri. Ridotto perché poi a giugno, per la gara vera, saremmo tornati al completo, un team di circa 30 meccanici ovviamente con il gran capo ingegner Mauro Forghieri.
Quali i ricordi del 1970, soprattutto le velocità massime di Porsche 917 e Ferrari 512 entrambe con coda lunga, rispettivamente 390 km/h con Icxx e 400 km/h con Oliver sul rettifilo di Hunadiers: quello era il mio tempo felice.
Pietro De Franchi