Gnocchi (Prc): ‘Contrari al digestore, vi spiego perché’

28 Marzo 2023

Il progetto di A2A per un impianto per la produzione di biometano, che si vorrebbe costruire nell’area dei due inceneritori in via San Rocco a Cremona, sta suscitando allarme tra la popolazione residente di Bosco ex Parmigiano-Gerre de Caprioli e sicuramente coinvolgerà direttamente anche i cremonesi quando si renderanno conto che Cremona ha un poco invidiabile polo “industriale” di smaltimento dei rifiuti di ogni genere.

Michel Marchi, sindaco di questa comunità, lo scorso 22 marzo attraverso il Suo giornale ha espresso perplessità e una netta opposizione elencando pesanti negatività sia per la popolazione sia per l’illogicità di molti parametri che contraddicono gli stessi obiettivi per cui l’impianto di biometano dovrebbe essere costruito.

A fronte delle motivazioni di A2A per la costruzione dell’impianto per la produzione di biometano che avrebbe ragion d’essere, secondo loro e secondo il sindaco di Cremona  Gianluca Galimberti, in una “economia circolare” per lo smaltimento di reflui zootecnici, biomasse vegetali e sottoprodotti dell’industria agroalimentare, il nostro partito a breve, vista la complessità dell’argomento  non è possibile parlarne in poche righe, proporrà soluzioni alternative.

Dimostreremo come tutte le “magnificenze” elencate da A2A e ripetute da un sindaco laureato in fisica, ma non coerente alla natura scientifica dei suoi studi, non siano in realtà finalizzate all’obiettivo di smaltimento dei reflui zootecnici, ma siano, come lo è stata la costruzione degli inceneritori, un business per pochi, con ricadute economiche e di compromissione grave della salute sulla testa della sua comunità,

L’impianto di biometano si andrebbe a sovrapporre al trentennale inquinamento dei due inceneritori  aumentando la concentrazione di inquinanti che appestano tutta la città di Cremona, diventata il buco nero della pianura padana, certificata come area tra le più inquinate a livello europeo.

Condividiamo pienamente tutto quanto ha detto il sindaco Marchi che rivendica una onestà intellettuale. Le sue valutazioni oggettive e la sua determinazione avvertono che “non è ricattabile”

Auspichiamo che mantenga la barra dritta e che non si ripeta quanto avvenne circa 30 anni fa al suo collega Pieremilio Bergonzi, sindaco del Bosco ex Parmigiano, che come lui fu in un primo momento avverso alla costruzione dell’inceneritore. Fu poi travolto dalle pressioni del sindaco di Cremona Alfeo Garini e del Pds che lo aveva candidato, e si accontentò di “compensazioni” ambientali e strutturali mai di fatto realizzate, tanto che, veniamo a sapere dall’attuale sindaco Marchi, le case adiacenti all’inceneritore non hanno ancora una rete fognaria, una delle compensazioni allora promesse a fronte della accettazione della costruzione dell’inceneritore..

Oggi assistiamo alla stessa commedia, il misero ettaro a bosco (300 piante ?) promesso da A2A a compensazione dell’impianto di biometano è significativo di una volontà altra rispetto alla soluzione dei problemi ambientali.

A nulla valsero l’opposizione dei cittadini e la vittoria del referendum consultivo organizzato dal “comitato contro l’inceneritore-per la raccolta differenziata dei rifiuti” che con molti cittadini e con il solo partito del Prc cremonese raccolsero più di 7.000 firme in 2 mesi.

Le forti criticità di una “macchina” che ha un bilancio energetico positivo  molto limitato (il netto  di 800mila m3 di metano soddisfano le esigenze annuali di circa 1.000 famiglie) rispetto ai disastri ambientali che lungo la sua  filiera produce, non fanno che confermare anche da parte nostra il giudizio negativo del sindaco Marchi.

 

Enrico Gnocchi

Partito della Rifondazione Comunista – Unione Popolare

 

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