Egregio Direttore
in molti si ricorderanno la fortissima grandinata del 25 luglio 2023. Sul nostro territorio sono stati stimati danni per oltre 50 milioni di euro. A 7 mesi di distanza molti cittadini che hanno subìto danni sono ancora alle prese con il ripristino dei danni e con le assicurazioni. Da Governo e Regione sono arrivati solo 540 mila euro. Briciole. E non per tutti i comuni, ma solo quelli che hanno risposto alla procedura di “somma urgenza” della Regione. Procedura che abbiamo contestato perché lasciava fuori molti Comuni. E così è stato!
Ieri il Tar della Lombardia ha dichiarato l’utilizzo della somma e urgenza illogica e impropria perché, afferma il Tar “non può reputarsi una via non solo privilegiata, ma neppure equipollente, sul piano del buon agire amministrativo, rispetto alla scelta compiuta da altre amministrazioni, di premunirsi per tempo dal rischio appena accennato, mediante un affidamento di lavori e servizi condotto in osservanza delle regole concorrenziali”.
Il 68% delle risorse assegnate sono andate a Comuni politicamente vicini alla giunta regionale, ma soprattutto molti Comuni che avevano diritto ai contributi per ripristinare gravi danni, non li hanno avuti.
La sentenza del Tar ci dà ragione e mette in discussione il metodo amicale della distribuzione delle già misere risorse regionali. Questo a fronte del fatto che le risorse nazionali stanziate non sono ancora state assegnate! Per cui ora ci attendiamo che la Regione distribuisca le risorse a quei Comuni che hanno avuto danni e non hanno ancora visto 1 euro.
Ieri il Tar della Lombardia ha dichiarato l’utilizzo della somma e urgenza illogica e impropria perché, afferma il Tar “non può reputarsi una via non solo privilegiata, ma neppure equipollente, sul piano del buon agire amministrativo, rispetto alla scelta compiuta da altre amministrazioni, di premunirsi per tempo dal rischio appena accennato, mediante un affidamento di lavori e servizi condotto in osservanza delle regole concorrenziali”.
Il 68% delle risorse assegnate sono andate a Comuni politicamente vicini alla giunta regionale, ma soprattutto molti Comuni che avevano diritto ai contributi per ripristinare gravi danni, non li hanno avuti.
La sentenza del Tar ci dà ragione e mette in discussione il metodo amicale della distribuzione delle già misere risorse regionali. Questo a fronte del fatto che le risorse nazionali stanziate non sono ancora state assegnate! Per cui ora ci attendiamo che la Regione distribuisca le risorse a quei Comuni che hanno avuto danni e non hanno ancora visto 1 euro.
Matteo Piloni
consigliere regionale