I comitati e le associazioni ambientaliste cremonesi e mantovane hanno chiesto e ottenuto audizione su temi, in Regione, quali quelli dell’autostrada regionale Cremona-Mantova e della riqualificazione della SS10, che vedono impegnati da tempo i comitati nello sforzo di contribuire a dotare il territorio del Cremonese e del Mantovano di un’alternativa all’autostrada.
Opere stradali riqualificazione in sede ex SS10 78 milioni di euro
Tangenziali di Castellucchio (4 Mln per completamento),
Ospitaletto, Curtatone e Cicognolo
50 milioni di euro
Ponte di Casalmaggiore 80 milioni di euro
Tangenziale di Casalmaggiore 25 milioni di euro
Tagenziale est di S.Giovanni In Croce 15 milioni di euro
Completamento asse sud di Mantova 50 milioni di euro
Costo totale 110 milioni di euro – di cui 60 Mln nell’accordo di proroga della concessione A22
Tangenziale di Goito 0,00 euro. Opera già finanziata dalla Regione Lombardia
Gronda Viadana 0,00 euro. Opera già finanziata dalla Regione Lombardia
Totale 298.milioni di euro
MODELLO DI MOBILITA’ NUOVA E SOSTENIBILE
A fronte di questa valutazione dei costi, negli ultimi mesi, i comitati per la riqualificazione dell’ex statale 10 Cremona-Mantova hanno rilanciato l’iniziativa, prendendo spunto da alcuni significativi elementi di novità. Tra questi l’apertura da parte della Regione Lombardia rispetto al tema della riqualificazione della statale 10, contenuta nella risposta del luglio scorso a una articolata interrogazione del gruppo regionale del M5S sul tema dell’autostrada Cremona-Mantova, così esplicitata: “Regione Lombardia ha ricompreso, sin dal 2002, l’autostrada regionale nei propri atti di pianificazione e programmazione… Le due opere infrastrutturali (autostrada e SS10) hanno caratteristiche ed obiettivi diversi, che non ne permettono una sovrapposizione. Laddove il territorio vorrà approfondire con Anas un’ipotesi di riqualificazione della SS10, la Regione Lombardia potrà ben svolgere il ruolo di facilitatore dell’interlocuzione tra i soggetti”;
Considerato che anche al “tavolo regionale delle infrastrutture” del 30 luglio 2019, in cui era stata certificata la bocciatura per insostenibilità economico-finanziaria del progetto del Concessionario con la conseguente indicazione di non proseguire con l’attuale concessione e tantomeno con una nuova gara, lo stesso presidente Fontana aveva proposto alle istituzioni delle Province di Cremona e di Mantova di valutare anche le seguenti ipotesi:
richiesta all’Anas di realizzare una superstrada (costo di oltre 800 milioni di euro), soluzione decisamente scartata dall’allora ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti on. Paola De Micheli;
riqualificazione dell’attuale SS10, così come proposta dalle associazioni ambientaliste, accolta e validata dalla Regione, e su cui i tecnici dell’assessorato regionale ai trasporti e alle infrastrutture hanno dato un giudizio positivo, sia dal punto di vista tecnico che di quello del grado di approfondimento e dei parametri presi in considerazione nella sua stesura. Richiamata inoltre l’ipotesi di realizzazione e gestione del suddetto progetto autostradale attraverso l’altra delle soluzioni ipotizzate al suddetto tavolo regionale delle infrastrutture, e precisamente: lo “scenario C – concessione pubblica”, che prevede l’affidamento della concessione a una società pubblica partecipata dalla Regione Lombardia (es.: CAL/ILSPA), e alla quale la Regione dovrebbe versare un capitale sociale di oltre 750 milioni di euro; Considerato che tale soluzione risulta non essere percorribile a causa del complesso e articolato contenzioso giudiziario in essere con la società Stradivaria spa (nel febbraio 2022 Stradivaria spa, infatti, ha presentato ricorso al TAR richiedendo, tra l’altro, l’annullamento della citata DGR n. XI/5837, previa eventuale rimessione degli atti alla Corte Costituzionale Lombardia n. 15/2021, nonché alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Nel novembre2022 inoltre ha notificato ad ARIA un atto di citazione davanti al Tribunale di Milano), e rispetto al quale la stessa Regione ha dichiarato che: “…valuta tale posizione in contrasto con l’ipotesi di risoluzione consensuale del contratto di concessione…”;
Tenuto conto inoltre che, sulla base di quanto dichiarato dalla Regione, si tratterebbe comunque di “…un’ipotesi tuttavia, la cui sostenibilità è ancora tutta da verificare, perché basata sulla stessa insufficienza di flussi di traffico”, solo 23mila i veicoli stimati alla data del 2045, dopo 20 anni di esercizio dell’autostrada;
Richiamate inoltre le dichiarazioni del presidente Fontana che, di fronte alla conferma da parte delle istituzioni delle due Province circa la richiesta di realizzazione dell’autostrada CrMn, ha ribadito come in questo caso, l’autostrada sarebbe stato l’unico investimento sul territorio, che la Regione non si sarebbe fatta carico delle cosiddette opere di connessione e
che ciò avrebbe comportato per alcuni anni un blocco degli investimenti sul territorio regionale;
Visto il piano della mobilità regionale, che evidenzia come dei circa 16 milioni di spostamenti quotidiani dei lombardi, il 90% avviene entro i 20 km, e di questi il 70% avviene all’interno dei 10 km; e come solo il 7% delle merci viaggia su “ferro”, mentre il 93% ancora su gomma;
Richiamati gli impegni internazionali sottoscritti anche dal nostro Paese, che nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici ci obbligano al miglioramento della qualità dell’aria con politiche attive in grado di portare in tempi brevi alla completa decarbonizzazione del settore dei trasporti, che incide negativamente per circa il 30% della CO2 attualmente
emessa;
Tenuto conto che la pluridecennale vicenda delle autostrade Cremona-Mantova e Tirreno-Brennero è ancora lontana dal trovare una concreta soluzione realizzativa, per le importanti problematiche evidenziate dalla stessa Regione Lombardia nella sopra citata risposta ad interrogazione consiliare, e precisamente:
il mancato finanziamento governativo del Ti-Bre e l’assenza di atti formali che ne prevedano la realizzazione, che lasciano con il “buco”, non solo finanziario, la Cr-Mn nel tratto comune di 8,5 km da Calvatone a Marcaria;
l’assenza dell’annunciato finanziatore privato interessato ad investire sulla Cr-Mn;
l’operazione di acquisizione da parte della Regione Lombardia del progetto preliminare e di quello definitivo dell’autostrada Cr-Mn, è ora impantanata in un lungo e articolato percorso giudiziario, avviato dalla concessionaria Stradivaria spa, e che risulta in netto contrasto con l’ipotesi iniziale di risoluzione consensuale del contratto di concessione;
Considerato inoltre che la politica delle grandi opere previste per il nostro territorio ha impedito per troppo tempo di dare risposte concrete e in tempi brevi alle esigenze di mobilità sostenibile di territori e Comuni che non possono rimanere per anni conviene sulla necessità di avviare, con il coinvolgimento della Regione Lombardia, una concreta interlocuzione con l’Anas al fine di investirla del compito di redigere una o più ipotesi di riqualificazione della strada statale 10, valutando inoltre la possibilità di inquadrare tale operazione in un più ampio accordo di programma tra Anas, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Lombardia, Province di Cremona e di Mantova, nonché Comuni interessati dalle opere, in cui individuare, oltre ai rispettivi oneri di finanziamento, le opere viabilistiche da realizzare sul territorio.
Si conviene infine di provvedere alla nomina di un’apposita commissione di sindaci, in rappresentanza dei territori interessati, al fine di coordinare le attività politiche e amministrative necessarie al raggiungimento degli obiettivi indicati nel presente documento.
Questa la nostra proposta, che sta incontrando significative adesioni, e sulla quale siamo impegnati in un intenso calendario di incontri con le istituzioni e le forze politiche delle due proposta che ha come premessa il fatto che, indipendentemente dalle posizioni delle istituzioni e dei partiti sulla questione autostrade, oggi, dopo oltre 20 anni di stallo, si presenta la possibilità di affrontare il tema della riqualificazione della SS10, nonché delle altre opere e dei raccordi ferroviari, partendo dall’adesione all’invito che la Regione nel luglio scorso ha rivolto alle istituzioni cremonesi e mantovane.
È su questo piano che ci stiamo muovendo nell’intento di promuovere due tavoli interprovinciali: uno sulla riqualificazione della SS10 e altre opere viabilistiche, su cui esiste già un dichiarato impegno da parte del Presidente della Provincia di Mantova, Carlo Bottani, e un altro sul tema della elettrificazione della linea ferroviaria Parma-Piadena-Ghedi e annessi raccordi ferroviari, sul quale esiste già un impegno formale da parte del sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, col quale si coordinerà anche il presidente della Provincia di Mantova.
Tutto questo nella convinzione che esistano almeno tre modi per affrontare il tema delle opere utili e attese da tempo in quest’area territoriale: all’interno dello “schema autostrade” (ma come dice il presidente Fontana la Cr-Mn non porterà in dote queste opere), fuori da questo schema, o parallelamente allo stesso. La voluta contrapposizione tra le prime due modalità ha sempre impedito di aprire un reale confronto. Ora, con l’apertura sul tema da parte della Regione, peraltro non nuova, si apre la concreta possibilità di avviare un percorso in base alla terza modalità, che necessita però della convinta adesione, e scevra da ogni altro condizionamento, del più ampio schieramento di forze sociali, politiche e istituzionali.
Chiediamo pertanto zllz Commissione l’impegno a sollecitare la Giunta Regionale affinché si coordini con la Provincia di Mantova, che insieme ad altri sindaci del territorio ha già manifestato la propria disponibilità, per attivare quel tavolo regionale da lei stessa auspicato, e all’interno del quale “potrà svolgere il ruolo di facilitatore dell’interlocuzione tra i soggetti e approfondire con Anas un’ipotesi di riqualificazione della SS10”.
Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre – Legambiente Cremona – WWF Cremona Italia Nostra
Cremona – Italia Nostra Mantova – ArciBassa – Fiab Lombardia – Slow Food Cremonese Filiera Corta SolidaleSalviamo il Paesaggio Cremonese Casalasco – Noi Ambiente, Salute ODV Viadana – Crea Futuro per le Energie
Rinnovabili – Associazione Persona-Ambiente – Gruppo Ecologico “El Muroon” Pro Natura – Forum delle idee
Arci Persichello – NoTriv Lombardia-Comunità Laudato Sì Oglio Po –Distretto Agricolo Biologico casalasco
viadanese-Condotta Slow Food Oglio Po – Gruppo ambiente il Quadrifoglio di Commessaggio
Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona
Una risposta
Una notizia strepitosa!!
La parola d’ordine, se vogliamo attuare miglioramenti in tutti i campi delle attività umane senza alterare l’ambiente e utilizzando meno risorse materiali ed economiche, è RIQUALIFICARE !!!
Anche l’Ospedale di Cremona può essere “riqualificato” evitando di buttare dalla finestra più di 100 milioni di euro se dovesse prevalere la malsana idea di demolire l’attuale Ospedale e costruirne uno nuovo.
Chi persegue questo obiettivo ci dice che la vita media degli Ospedali si sta avvicinando ai 30 anni… poi si demolisce e se ne fa uno nuovo! Una cultura dell’ USA E GETTA che tutte le persone sagge di fatto stanno rifiutando.