‘L’accordo coi cinesi? E’ l’inizio di un epilogo annunciato’. Un socio di vecchia data dell’Aeroclub Cremona bolla in modo categorico l’intesa con la ditta cinese collegata con Pirelli che ha stipulato un contratto della durata di nove anni per eseguire test degli pneumatici sulla pista. ‘L’errore è stato fatto con l’acquisto dell’aeroporto da parte della Migliaro snc, la società che oggi è proprietaria dello scalo e delle strutture – spiega il pilota -. La Provincia chiedeva 70mila euro d’affitto, una somma esorbitante per una realtà come questa, che oltre tutto fa un servizio pubblico. C’erano margini per trattare un prezzo equo, ma la volontà era comprare. E’ stato un errore acquistare e ancora più grave è avere costituito una società. L’Aeroclub è stato completamente esautorato, senza più mezzi né voce in capitolo ‘.
L’accordo con Prometeon Tyre Group per la locazione di spazi interni è stato presentato lunedì scorso, “E’ un bellissimo progetto – ha dichiarato Alexandre Bregantim, chief technical officer di Prometeon Tyre Group -. Il contratto prevede la realizzazione di una pista per i nostri test di sviluppo delle gomme e l’allungamento della pista di atterraggio. E’ un progetto utile per entrambe le parti”. Peccato che per tre giorni alla settimana non si possano effettuare voli perché la pista è a disposizione del locatario. I lavori partiranno il primo agosto quando l’aeroporto sarà chiuso, e i lavori dovrebbero essere ultimati a ottobre. Ciò significa che dall’inizio del prossimo mese e per i successivi nove anni Cremona avrà un aeroporto dimezzato. “Facendo alcune ricerche – ha spiegato Bregantim – abbiamo constatato che questa struttura possiede caratteristiche congeniali al lavoro che dobbiamo svolgere”. Secondo i bene informati, Prometeon Tyre Group verserà a Migliaro srl un affitto annuo di circa 75mila euro.
”Ai paracadutisti restano il sabato e la domenica per i lanci. Le limitazioni all’utilizzo della pista non li riguardano, mentre noi piloti dovremo migrare altrove. Già siamo mal sopportati e costantemente messi in minoranza in assemblea – è il commento amaro di un socio -. La srl deve guadagnarci, questa è la verità. Non ci sono altre ragioni alla base di questo accordo. Purtroppo la fine è annunciata. E’ stato l’ex presidente Castagna a chiedere a Aurelio La Monica di succedergli, anche se non è adatto al ruolo. E i fatti lo dimostrano. Chi succederà al dimissionario Monica avrà una patata bollentissima tra le mani perché l’Aeroclub non ha futuro’.
L’esigenza di fare cassa, dicono al Migliaro, era evidente da tempo. Due anni fa, dopo la morte per covid di Franco Bolzoni, pilota e socio storico dell’Aeroclub, i familiari misero in vendita i suoi due aerei. Un gruppo di soci ha comprato ore di volo per evitare che la coppia di velivoli finisse in mani non cremonesi, ma restasse al Migliaro. L’alienazione, considerata dai piloti più anziani uno sfregio alla memoria di Bolzoni, è stata scongiurata. ”Hanno bisogno di fare cassa e sicuramente primo o poi venderanno” afferma convinto un pilota.
”Alcuni di noi sono stati invitati ad andarsene perché non in linea con la proprietà e anche noi dovremo cercare un’altra base. Ci fanno scappare. I paracadutisti non avranno problemi: da agosto andranno a Fano, dove potranno restare in vacanza e lanciarsi o a Costa Volpino sul lago d’Iseo. Ma per noi, che siamo una settantina qui non c’è futuro. Come non c’è per l’aeroporto”.
Vittoriano Zanolli