Dietro alcune sollecitazioni, volentieri riassumiamo le ragioni in base alle quali la Comunità socialista cremasca, ha lanciato la proposta, in vista delle elezioni comunali del 2022 a Crema, della formazione di un polo unitario tra le forze politiche liberal, socialiste e verdi, aperto ad altre eventuali componenti.
L’indicazione mira a rilanciare le tradizioni riformiste, emarginate da decenni, dall’amalgama post comunista e democristiano da un lato, e dal populismo dall’altro, alternatisi negli ultimi 15/20 anni alla guida della città.
A fronte di un contesto politico amministrativo sempre più in declino, debole sul piano istituzionale e spoliato di vari servizi amministrativi, socio sanitari, giudiziari, e scolastici, noi pensiamo, che solo una nuova e forte aggregazione progettuale, possa credibilmente arginare ed invertire la situazione in cui versa Crema ed il Cremasco.
Dallo storico Piano Urbanistico del Circondario Cremasco, elaborato e deliberato negli anni ’60 dai Comuni della nostra zona, ai giorni nostri, il protagonismo delle Amministrazioni comunali si è inesorabilmente affievolito, fino sostanzialmente ad essere ignorato dal recente studio Masterplan 3C, promosso dagli Industriali di Cremona.
L’attuale Area omogenea del Cremasco, prevista dallo statuto della Provincia, non ha finora definito alcuna propria visione strategica, limitandosi, con crescenti difficoltà, ad affrontare a posteriori le conseguenze delle scelte altrui, comprese quelle dei livelli istituzionali superiori, senza alcun riconoscimento formale e sostanziale della propria rappresentanza territoriale.
Senza altre incertezze, tale situazione va superata con determinazione riprendendo e finalizzando la prospettiva di un nuovo assetto territoriale coinvolgente i Comuni del lodigiano e del Trevigliese, inevitabile per la salvaguardia dei presidi pubblici presenti, a rischio di altre decurtazioni nell’ambito delle razionalizzazioni regionali o provinciali, specialmente nel settore socio sanitario.
Non ci sono alternative all’aumento della nostra dimensione territoriale, se vogliamo attirare maggiori attenzioni sulle aspettative in essere, per esempio, nel miglioramento dei collegamenti, a partire da quello riguardante la riqualificazione dell’intera tratta della Paullese, dell’efficientamento della linea ferroviaria Cremona – Crema – Treviglio, del prolungamento della metropolitana milanese fino a Paullo.
Sul piano più strettamente cittadino, non abbiamo mai strumentalizzato i nostri distinguo, in funzione della coalizione al Governo, ma argomentato sempre costruttivamente ogni intervento, apprezzando più o meno le risposte ricevute da parte degli amministratori o delle forze politiche.
Tra i più recenti temi sollevati ricordiamo: l’insufficiente interesse del Comune capo comprensorio a sostegno dei processi di aggregazione delle funzioni comunali dei piccoli Comuni, l’eccessiva accondiscendenza a favore delle privatizzazioni dei servizi pubblici, l’ignavia a riprendere l’idea del recupero della ex scuola CL quale sede del nuovo Istituto Racchetti, in alternativa alla ipotesi della Provincia, in ritardo di almeno 10 anni, l’indolente impegno verso il concambio delle proprietà tra Comune e Regione, dell’ex tribunale, con il complesso degli Stalloni, parzialmente riscattato con gli sforzi recenti per attivazione del PRESST, nella ex sede giudiziaria.
Alla decisione infine, di lanciare l’idea di una aggregazione amministrativa con esplicite radici politiche, già in costruzione con il supporto dei Socialisti, di Italia Viva, di Azione e dei Verdi, hanno concorso anche, non meno importanti, considerazioni politiche.
Al riguardo non abbiamo mai taciuto le nostre perplessità nei confronti della proliferazione di finte liste civiche, né tantomeno le nostre critiche sulla abdicazione dei partiti dal loro ruolo di coordinamento degli indirizzi sovraccomunali, delle liste politicamente affini.
La conflittualità ricorrente nelle assemblee dei sindaci, sfociata nell’abbandono di ben otto Comuni dalla società partecipata SCRP, conferma emblematicamente le conseguenze della assenza di una politica nella soluzione di problemi, capace di trovare delle sintesi, nell’interesse generale.
Virginio Venturelli
Comunità socialista cremasca
Una risposta
Virginio approvo in toto quello che ho appena letto, Meno male che si vede ancora una piccola fiammella Socialista.