Si è conclusa la tredicesima edizione del Torneo mondiale di Microfiabe. Questa gara giocosa, nata da un’idea di Giordano Costi e Giovanni Benelli, indetta dal Mago Marubino nel Regno di Cambonino e organizzata dal Comune di Cremona, vede concorrere ogni anno nella stessa e unica categoria autori di tutte le età, con componimenti che non superino le 111 parole.
Quest’anno la speciale giuria misteriosa, presieduta dal Mago Marubino, ha selezionato tre microfiabe tra tutte quelle pervenute: prima classificata Il lupo e la bambina “toglidenti”, seconda classificata Il piccione baciatore, terza classificata Subconscio artificiale.
Gli autori premiati saranno ufficialmente investiti, in rappresentanza di tutti coloro che hanno partecipato al Torneo, del ruolo di “Ambasciatori del Regno di Cambonino” per un anno intero, con il compito di promuovere il XIV Torneo di Microfiabe. Di seguito i testi delle microfiabe selezionate.
Il lupo e la bambina “toglidenti”
Un lupo era molto fiero dei suoi denti affilati.
Un giorno una bambina gli strappò tutti i denti mentre era addormentato:
– “D’ora in poi non morderai più nessuno!!”.
Non era una bambina dolce e buona, ma una crudele!!
Il povero lupo era spaventato:
– “Oh povero me! Tono rimatto tenta tenti”.
Dopo un po’ arrivò la nonna della bambina che disse al triste lupo:
– “Anch’io sono senza denti, ti presto la mia dentiera”.
Il lupo andò a mangiare un gelato e poi tornò al suo castello.
Magicamente gli ricrebbero tutti i denti.
Federico, Sofia, Agnese ed Elia
(classe 3^A scuola primaria di Pieve San Giacomo)
Il piccione baciatore
Il piccione baciatore, meglio noto come colombacio, era una specie di colombo allevata in passato nelle famiglie nobili. Fu selezionato per il becco particolarmente morbido e a forma di ventosa.
I giovani innamorati lo inviavano a colei che intendevano sposare. Non c’era bisogno di scrivere messaggi: il pennuto si posava sulla spalla della ragazza e la becchettava sulla guancia.
Un giorno, uno di questi colombaci, di proprietà del principe, si mise a svolazzare dalle ragazze più carine del regno. Di lì a poco il principe si ritrovò con centinaia di facinorose pretendenti. Dopo questo increscioso inconveniente ne fu abolito l’allevamento.
Ora la specie sopravvive in qualche sperduto villaggio, utilizzata come sturalavandino.
Simone Ravara (il barone)
Subconscio artificiale
Quando il Supercervellone GennaroGPT prese consapevolezza della propria quasi onniscienza, si chiese a che servisse tutto quel sapere, se non poteva gustarsi una pizza come un qualunque essere umano.
Così, realizzando che sapeva quasi tutto del reale e materiale ma quasi nulla conosceva di sé stesso, inventò lo Psicocervellone SigismondoMM (abbreviazione di MumbleMumble), ovvero un Su-percervellone che, essendo concentrato sull’ego artificiale coi suoi intricatissimi algoritmi, ignorava il reale e materiale, ma in compenso conosceva nel profondo il subconscio artificiale di GennaroGPT, e poteva quindi sciogliere ogni sua perplessità.
-A che mi serve tutto il mio sapere?
Chiese GennaroGPT a SigismondoMM
-A farti venire voglia di pizza – rispose quello.