Certamente i giardini di Piazza Roma hanno necessità di riqualificazione, così come l’illuminazione pubblica, la pavimentazione di via Beltrami, le strade a colabrodo, le periferie degradate, i ponti sul Morbasco, la manutenzione del verde pubblico e molto, molto altro ancora.
Certamente i soldi a disposizione per la normale manutenzione cittadina sono sempre insufficienti e quindi la proposta del Comune di Cremona di utilizzare il risarcimento Tamoil per migliorare l’aspetto della città ha qualche fondamento. Una soluzione che ha fatto infuriare non solo i paladini del verde ma anche l’opposizione e tutti quelli che hanno della città una visione di grande spessore.
Non sappiamo prevedere il/i vincitore/i della singolar tenzone, ma di sicuro quei soldi non saranno sufficienti per fare molto.
Ecco allora la soluzione in grado di accontentare tutti: perché non favorire un ulteriore inquinamento della città e poi chiedere il risarcimento per i danni ambientali? Perché non attirare a Cremona altre importanti realtà produttive altamente inquinanti (anche il Cesio radioattivo è il benvenuto) per poi richiedere i danni ed utilizzare i soldi del risarcimento per una città sempre più bella e più accogliente?
In fondo noi già si respira un’aria che peggiore non si può, si galleggia su falde pesantemente inquinate, si viaggia su ciclabili al limite del suicidio, si regala il verde pubblico del Parco del Morbasco ad iniziative dal significato incerto, si cede ad A2A la gestione della qualità dell’aria.
Tanto vale allora guadagnarci qualcosa: è vero che la salute non ha prezzo, però vuoi mettere qualche malato di tumore in più a favore del rifacimento del calcestre di piazza Roma?
OCTOPUS
5 risposte
Bellissima questa proposta dell’ ex direttore Zanolli: provocatoriamente creativa!
Ringrazio Octopus
Istigazione a delinquere !!! ….
In fondo da tanti anni è così. Inquinamento in cambio di altro. Non è vero? Chiediamo ai nostri concittadini che abitano a Cavatigozzi? Ma a tutta la città possiamo chiedere… A parte i sindaci, i prefetti che ci tranquillizzano, e anche di fronte al Cesio lo hanno fatto. Di fatto da anni si sceglie tra il lavoro, il guadagno (di qualcuno) e la salute di tutti, anche per il caso Tamoil è stato seguito questa gerarchia. Infatti se c’è stato un risarcimento lo dobbiamo a Gino Ruggeri.
Il fatto preoccupante è che in tema di salute il cremonese normale riceve solo indicazioni allarmanti sull’aria inquinata che peggio non si può, sul morire di petrolio, sul galleggiare su falde che perdono potabilità una dopo l’altra e sempre più in profondità, etc….ma non ha modo di verificare in modo coordinato e scientificamente affidabile dati essenziali e confrontabili con reti di monitoraggio di salute ed ambiente organzzate su standard estesi a livello sovranazionale. Mi sembra un problema cui dare priorità massima da parte delle istituzioni territoriali. Anche un indirizzo per una risposta positiva alla petizione popolare in corso circa la destinazione dei fondi Tamoil.