Non sono sfuggiti all’occhjo attento e all’obiettivo di Gigliola Reboani alcune tracce di sciatteria che contribuiscono ad aumentare il degrado di Cremona e la trascuratezza generale che i cittadini denunciano da tempo. I marciapiedi dissestati e l’asfalto stradale ridotto a colabrodo non sono che la classica punta dell’iceberg. Alcuni turisti, tra i molti che in questi giorni visitano la città e che si soffermano davanti ai monumenti, avranno sicuramente notato come era ridotta nel giorno di mercato la tomba di Antonio Stradivari, ai giardini pubblici: una mano ignota l’ha parzialmente ricoperta di pietre con un’improbabile ‘decorazione’ che denota lo stato di abbandono della lapide posta in ricordo del sommo liutaio. A pochi passi da quel sacello, dall’insegna posta sul monumento ad Amilcare Ponchielli sta cadendo una ‘elle’. Restiamo ai giardini pubblici: la scritta che racconta la presenza in quel luogo della chiesa domenicana, demolita perché sede dell’Inquisizione, è illeggibile. Dulcis in fundo, al termine del rapido sopralluogo nel parco, ci si imbatte nel ponteggio che sorregge la ‘grotta’ sotto le montagnole, evidentemente pericolante. Fino a quando resterà posizionata quella struttura posta a protezione dei passanti e non si interverrà con lavori di consolidamento permanenti?
2 risposte
Cremona sta facendo molto per consolidare nel mondo la propria immagine di capitale della liuteria classica. Il «Museo del Violino» ne è un fulgido esempio. Per questo stringe il cuore vedere testimonianze di degrado della città come quelle riportate da Gigliola Reboani. Se fosse ancora in vita, il grande liutaio e restauratore Simone Fernando Sacconi (Cittadino Onorario di Cremona e del quale il prossimo anno ricorre il 50° Anniversario della morte: http://www.simonefernandosacconi.it) ne sarebbe profondamente rattristato.
Wanna Zambelli
Sempre presente, sempre appassionatamente attaccata alla storia di Cremona: brava GIGLIOLA, cara e sopraffina amica !!!