Mercoledì 17 febbraio al senato il mondo ambientalista ha ascoltato parole mai udite prima da parte di un nuovo presidente del Consiglio in una occasione di grande solennità come quella della richiesta di fiducia per il suo nuovo Governo. Questo a prescindere da qualsiasi valutazione strettamente più politica non pertinente in questa sede. Oltre 650 parole sono state spese nel capitolo 'Oltre la pandemia'. Ed ecco alcuni importanti passaggi per il futuro dell’ambiente e scelti, fra i tanti altrettanto degni di citazione, per la chiarezza del linguaggio usato: «Proteggere il futuro dell'ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l'ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane». Ed ancora: «Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare.». Una frase, questa, che ai miei occhi è risultata di grande importanza per il suo implicito rifermento al sistema economico. Di grande significato è poi la creazione del ministero per la transizione ecologica. Una novità istituzionale “per la trasformazione del sistema produttivo verso un modello più sostenibile, che renda meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone.”. Un invito che mi sento di fare è quello che si vada a leggere tutto il capitolo di cui sto parlando. Apparirà a tutti evidente l’affermazione del presidente Draghi di volere dare centralità alle politiche ambientali e climatiche all’azione del suo governo.
E’ una svolta attesa da tempo per la credibilità della politica italiana nei confronti delle emergenze che aggrediscono l’ambiente con dimensioni globali. Una svolta indispensabile per ottenere credito nei prossimi incontri internazionali verosimilmente dedicati al problema del riscaldamento globale e dei suoi effetti sul clima.
Infine suggella queste mie positive impressioni la postilla apparsa nella replica del Presidente del Consiglio al dibattito e prima del voto: «L’ambiente è alla base della giustizia tra generazioni. So che il Senato sta dibattendo questo elemento, sotto forma di disegno di legge costituzionale: il governo conferma l’impegno di andare in questa direzione». Buon lavoro presidente Draghi, anche sul fronte dell’ambiente.
Benito Fiori
per ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete