Da oggi nelle librerie di Cremona e sul sito online www.cremonabooks.com è disponibile ‘Nel principio sonar la ribeca mi dilettai” di Roberto Fiorentini con le fotografie di Raffaele Rastelli per i tipi della casa editrice Cremonabooks. Menestrelli. Cantastorie di strada. Anonimi frescanti. Silenziosi monaci miniatori; dell’agile penna. Angeli e santi musicanti. Chiese antiche che costeggiano il Po dall’alto Medioevo. Ma soprattutto un incredibile strumento musicale nato dall’incontro, prima del Mille, tra la cultura araba e quella occidentale come la ribeca. Un viaggio nel profondo Medioevo della pianura. Dagli argini sul fiume di Casalmaggiore fino al cuore della Cremona umanistica e prerinascimentale dove la ribeca appare ritratta nelle pievi e nelle chiese. Ora nelle mani dei messaggeri celesti. Ora in quelle di San Genesio protettore, fin dai tempi delle persecuzioni romane, degli artisti. Ora in quelle di musici itineranti. O ancora suonata da Re David, cantore, per eccellenza, di Salmi del Vecchio Testamento biblico.
Si parte dall’affresco più antico in provincia quello conservato a San Lorenzo di Fossacaprara, datato XI secolo, fino ad arrivare alla delicatezza delle forme fiamminghe di un dipinto conservato al Museo Ala Ponzone di Cremona. Passando per il santuario mariano di Caruberto, per la chiesa antica di Scandolara Ravara, per santa Maria Maddalena in Cremona. Fino ad arrivare alle collezioni del museo cittadino e a un prezioso codice miniato che appartiene all’Archivio Storico della Diocesi di Cremona.
Protagonista è sempre lei: la ribeca che per molti studiosi di organologia e liuteria è stata considerata ‘il violino prima del violino’. E nella terra degli Amati, degli Stradivari e dei Guarneri è ben più che una suggestione letteraria o artistica.