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Addio Luca, figlio della nostra terra, ci resta la tua lezione

6 Gennaio 2023

Stamattina a Londra è morto Gianluca Vialli. L’ex calciatore era nato a Cremona 58 anni fa. Soltanto pochi giorni fa, il 14 dicembre, aveva annunciato il suo momentaneo ritiro dagli impegni con la Nazionale per motivi di salute. Vialli da anni combatteva con un tumore al pancreas che non gli ha dato scampo. Al suo capezzale si trovano da giorni la madre Maria Teresa e i fratelli Mila, Nino e Marco. L’altro fratello Maffo attende i familiari a Cremona col padre Gianfranco.

«Al termine di una lunga e difficoltosa “trattativa” con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri», scriveva in comunicato nelle scorse settimane. «L’obiettivo – affermava Vialli – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio». La famiglia ha reso noto che il funerale sarà celebrato a Londra.

Luca è stato un fuoriclasse nel senso più ampio ed esaustivo del termine. Lo ha dimostrato nella carriera sportiva, prima sui campi di calcio, poi da allenatore e infine da dirigente della Nazionale. Chi scrive lo ha conosciuto agli albori della sua vicenda professionale. Aveva 14 anni e abitava coi genitori e i  quattro fratelli a Cremona, all’ultimo piano di un condominio di via Toti, nel villaggio Po. Frequentava la terza media alla scuola Virgilio e tra un allenamento e l’altro col Pizzighettone, la sua prima squadra, sgambettava in cortile sotto lo sguardo compiaciuto del fratello Nino e degli amici che restavano incantati dalla naturalezza con la quale quel talento in erba giostrava il pallone. Era l’estate del 1978 e di lì a poco Luca avrebbe esordito nella Cremonese che a quel tempo era una fucina di talenti. Le tappe successive della folgorante carriera di quel ragazzino esile impreziosiscono l’antologia del calcio, non solo italiano, e rendono onore al Vialli sportivo. Ma nel piangerne la scomparsa vogliamo sottolinearne la caratura umana, come è stato fatto di recente per Pelé, un fenomeno in campo e un gigante nella vita. Non da meno, Luca ha affrontato le fasi alterne della sua vicenda sportiva e personale con un equilibrio non comune, mantenendo il contatto con la realtà,  quando i riflettori erano costantemente puntati su di lui e senza abbattersi nel momento in cui  le luci della ribalta si sono spente. La famiglia –  i genitori Gianfranco e Maria Teresa, i fratelli Mila, Nino, Marco e Maffo, la moglie Cathryn White Cooper e le figlie Olivia e Sofia –  hanno rappresentato per lui un costante punto di riferimento. Tutti ne ricorderanno i virtuosismi calcistici, ma solo chi ha avuto la fortuna di conoscerlo profondamente e di apprezzarne le doti umane farà tesoro della lezione di stile, che è stato il filo conduttore della sua esistenza e che oggi ci lascia in eredità. E’ stato un signore in campo e fuori dal campo, un campione e un perfetto conduttore televisivo, apprezzato per la competenza tecnica, la misura nell’esprimere giudizi e il rispetto che era una costante  nei rapporti col prossimo. Era un signore e lo ha dimostrato anche nei momenti più difficili quando gli è stato diagnosticato il tumore al pancreas e nella lotta impari ingaggiata con la malattia. Ed era generoso e attento al prossimo. Ne è una prova l’impegno nella Fondazione Vialli Mauro per la ricerca e lo sport, nata a Torino, e che da anni supporta la ricerca sulla SLA e sul cancro, alla quale Luca si è dedicato con passione, senza risparmiarsi.

Senza cedimenti alla retorica, possiamo dire che oggi se n’è andata una persona vera, autentica. Un figlio del mondo che ha conservato saldi legami con le sue radici, con Cremona, con Grumello e con la sua gente. Se n’è andato uno di noi. E ci mancherà.

 

Vittoriano Zanolli 

3 risposte

  1. Grazie Vitto del grande affetto unito alla misura con cui hai voluto ricordare piezz’e core della nostra essenza…un abbraccio

  2. lo vidi le prime volte sgambettare all’oratorio. Un talento straordinario,annichiliva gli avversari coi suoi dribbling, i suoi goal entusiasmanti.” Gianluca farà molta strada!” mi dissi..” lui è tanti metri sopra gli altri”, ma mai un gesto presuntuoso, superbo. Ora che hai superato i tuoi limiti, Gianluca, correrai per le praterie del cielo, ma il tuo spirito rimarrà agganciato alla tua terra, ai tuoi cari che continuerai a seguire e ad ispirare con tanto affetto.

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