Il Movimento incontra gli Amici dell’Ospedale

11 Maggio 2024

Ieri mattina una rappresentanza di sostenitori del Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona, tra i quali la presenza di tecnici qualificati e conosciuti dai cittadini cremonesi per la loro esperienza urbanistica, hanno incontrato il Consiglio Direttivo dell’Associazione Amici dell’Ospedale di Cremona Gianni Carutti

Dopo il ringraziamento doveroso alla presidente Ida Beretta, già direttore amministrativo dell’ospedale di Cremona per tanti anni, per aver accolto la nostra richiesta di un incontro informativo sull’obiettivo della nostra petizione, che vuole la ristrutturazione dell’attuale aspedale anziché la costruzione di un nuovo contenitore, abbiamo informato le signore del direttivo, tra cui la figlia del fondatore Gianni Carutti, dei dettagli strutturali ed economici, per quanto ci è dato di sapere, che da sempre ci hanno convinto della necessità di sostenere i lavori di riqualificazione dell’attuale ospedale e di contrastare in ogni modo il percorso in atto per la costruzione di un mega centro sanitario-commerciale-sportivo. 

La presidente, pur dichiarandosi favorevole alla costruzione del nuovo ospedale, ha sottolineato che nella Associazione non c’è una posizione univoca in merito al problema e che ogni aderente ha le proprie opinioni 

In merito all’aspetto estetico del nuovo ospedale abbiamo sottolineato quanto sia soggettivo considerare “bello” o meno un edificio. 

Definirlo “bello” non aggiunge nulla alla efficienza delle funzioni che questo edificio dovrà svolgere e ancor meno per chi dovrà occuparlo per la necessità di recuperare la sua salute.  

A nostro avviso non è assolutamente provato, non essendoci termini di confronto, che il nuovo edificio potrà avere una agibilità migliore e un aumento di efficienza sul lavoro degli operatori sanitari rispetto alla ristrutturazione, in un ambiente che non è un albergo e nemmeno un supermercato, rispetto a una ristrutturazione dell’attuale ospedale ripensato e riprogettato con gli stessi obiettivi funzionali adeguati alla medicina “moderna” del progetto vincitore. 

Abbiamo riferito ai soci dell’Associazione che già nel primo incontro dell’ 11 settembre scorso con il DG Giuseppe Rossi ci è stata negata l’agibilità ai documenti utilizzati dai tecnici incaricati di valutare le due opzioni: riqualificare o costruire ex novo, e tuttora questo nodo non è stato sciolto. 

Abbiamo anche evidenziato come, in base ai dati a nostra disposizione, i costi della ristrutturazione risultino molto meno gravosi anche in considerazione della forma circolare del progetto che ne aumenta le criticità di edificabilità, soprattutto aumentando anche i costi di manutenzione. 

Non avendo sia noi del Movimento sia i soci dell’Associazione certezza delle quantità attendibili economiche in campo ci siamo soffermati sulle quantità di denaro, per noi sprecato qualora si dovesse costruire il nuovo ospedale nei dieci o più anni necessari per portare a temine il nuovo edificio. 

Se dal punto di vista tecnico, come ha rilevato la dottoressa Beretta indubbiamente facendosi forte delle sue conoscenze e della sua esperienza, non si possono (teoricamente, secondo alcuni di noi sostenitori della petizione che hanno lavorato nelle amministrazioni comunali) spostare denari previsti per un capitolo di spesa ordinaria, come è la gestione all’interno delle spesa annuali per un edificio pubblico, in un capitolo di spesa dedicato alla costruzione di un nuovo edificio (spesa straordinaria), è un fatto però che i milioni (tanti) che si dovranno spendere per gestire , al minimo (?) l’attuale ospedale, che ovviamente dovrà funzionare con una efficienza tale da evitare morti per carenze strutturali (macchinari obsoleti, ritardi per ascensori guasti ecc), saranno da sommare ai costi molto elevati per la nuova costruzione (si parla di 250 milioni in più rispetto alla ristrutturazione, a cui si deve sommare il valore attuale dell’immobile) portando la differenza tra le due scelte a valori, che per noi e per le 6.000 persone che hanno firmato la nostra petizione, troppo elevati da accettare, consci che questi soldi possono essere usati meglio nella sanità territoriale ancora da costruire nella nostra provincia.  

 

Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona

2 risposte

  1. Considerando la “brutalità amministrativa e politica” con la quale si viene imponendo ai cremonesi un bizzarro progetto di nuovo ospedale e le molteplici perplessità che l’autoritaria iniziativa sta suscitando nella popolazione interessata, personalmente mi vengo sempre più convincendo che, come si usa da tempo (e per tematiche anche molto meno importanti) fare nella non lontana Svizzera, la cosa migliore che le forze politiche locali potrebbero fare sarebbe quella di sottoporre tale scelta a “referendum popolare”.

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