In provincia di Cremona i cittadini continuano ad ammalarsi di inquinamento. L’inerzia di amministratori ed enti competenti a salvaguardare la salute è già stata sanzionata dalla Corte di Giustizia Europea. Il ricatto finanziario divora salute, territorio, istruttorie, pareri, democrazia. Sviluppo sostenibile, capitalismo dal volto umano, politici e media hanno avuto un ruolo chiave nel disegnare un modello che ha dimostrato di non funzionare. Ancora oggi parlare di moderazione di consumi, per non dire di decrescita, sembra un’eresia. Tutte le generazioni tranne le ultime sono cresciute in una cultura che vedeva nello sviluppo la possibilità di una continuità ininterrotta e non avevano una cultura del limite.
L’energia, invece di essere considerata un bene comune, è diventata una merce e come tale è stata privatizzata e gestita secondo le leggi del mercato. Di conseguenza, è stata trasformata in un bene finanziarizzato, soggetto in quanto tale alla speculazione finanziaria delle imprese che la producono e dei fondi di investimento.
In Europa, il prezzo del gas viene stabilito dal Title Transfer Facility (TTF) di Amsterdam, un mercato virtuale istituito nel 2003 dall’Unione Europea. In questa sede non avviene, se non in piccolissima parte, quello che dovrebbe succedere in un mercato, ovvero la compravendita di un bene reale; avviene uno scambio continuo di titoli finanziari – i cosiddetti future – che approfittano dell’instabilità degli approvvigionamenti determinati dalla crisi bellica, per speculare sul bene e incassare giganteschi profitti. Solo per fare un esempio, questo ha permesso ad Eni extraprofitti pari a 7,3 miliardi di euro (+600%) nei primi sei mesi del 2022.
Gli aumenti dei costi subiti dalle famiglie sono interamente legati a questi processi di speculazione finanziaria che nessuno ha intenzione di mettere in discussione. Le misure di intervento pubblico proposte non intaccano il meccanismo, ma chiedono semplicemente allo Stato di farsene carico aumentando il debito pubblico (per poi, in futuro, agitarlo come spada di Damocle verso reddito, diritti, servizi).
Partecipazione e conoscenza indicano la strada per uscirne.
I prossimi incontri pubblici nel territorio:
❌️ 13 aprile ore 21 a Sospiro (Cremona) NO al nuovo impianto a fanghi industriali e cippato e nuovo impianto biometano agricolo
❌️ 14 aprile ore 21 Castelnuovo Bocca d’Adda (Lodi) Veleni invisibili ma acceleratori certi con il medico Giuseppe Miserottj di ISDE
❌️ 19 aprile ore 21 Gerre de’ Caprioli (Cremona) – NO al nuovo impianto biometano di A2A in via San Rocco a Cremona.
Maria Grazia Bonfante