Da un passaggio della lunga intervista che il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha rilasciato lo scorso venerdì 5 gennaio al quotidiano locale apprendiamo con sconcerto che il principale sponsor politico dell’operazione intrapresa in città dalla Multiutility A2A ripropone una narrazione dell’impianto di biometano totalmente mistificatoria nel maldestro tentativo di spostare l’attenzione dal merito di un progetto disastroso al dibattito ormai sterile e meramente propagandistico sulle sorti dell’inceneritore di Cremona. A smascherare l’infondatezza del presunto contributo che l’impianto di biometano dovrebbe dare nella prospettiva della chiusura dell’ inceneritore è la stessa relazione tecnica depositata da A2A agli atti della conferenza dei servizi in corso per la Valutazione di Impatto Ambientale. Nel progetto si legge infatti che uno dei pilastri su cui si fonderebbero sia il piano economico che la stessa scelta della localizzazione dell’impianto in un luogo così inadatto è precisamente la sua ‘sinergia’ con l’inceneritore e l’impianto a biomasse legnose, dai quali il digestore trarrebbe il calore necessario al processo produttivo.
Il Comitato BiometaNO Cremona esprime grande preoccupazione per la superficialità e la mancanza di conoscenza del progetto sostenuto con tanta pervicacia dall’Amministrazione comunale, soprattutto a fronte delle schiaccianti evidenze che stanno emergendo in sede di valutazione tecnica in termini di quantità delle emissioni climalteranti prodotte dal digestore, della sua incompatibilità urbanistica con l’area sottoposta a tutela dal Parco del Po e del Morbasco, nonché del consistente impatto emissivo di sostanze nocive, di polveri sottili e di odori, oltre che per le ripercussioni rilevate dagli uffici competenti sul traffico e sulla sicurezza delle strade attraversate dai mezzi pesanti in entrata e in uscita dall’impianto.
Al Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria, chiediamo da mesi risposte serie su questi temi e non possiamo certo accettare in cambio narrazioni fantasiose. In conclusione, stante l’assoluto disinteresse del Comitato ad entrare nel contesto dell’imminente campagna elettorale, a conferma della linea di serietà e rigore con cui stiamo affrontando il percorso di valutazione del progetto in Conferenza dei Servizi, preso atto delle dichiarazioni pubbliche del Sindaco, ci riserviamo di depositare in quella sede una richiesta di chiarimento specifica in ordine all’asserita cogenerazione di calore con il metano prodotto e alle eventuali ulteriori sinergie con altri impianti finora non dichiarate dai proponenti; tutti elementi che, se verificati, potrebbero richiedere nuovi e diversi percorsi autorizzatori integrativi rispetto a quelli oggi in discussione, se non addirittura far venire meno le motivazioni della scelta del sito individuato.
Luigi Lipara
presidente del Comitato BiometaNO Cremona
3 risposte
Ormai questa amministrazione è bruciata. Non crediamo più a nulla di quello che dicono.
Questa la mia risposta alla replica di Poli, Pasquetti ecc
Per quanto riguarda il numero di piante, ho ben presenti le robinie, i tigli, i pioppi, salici, ed altri alberi ultra sessantenni tagliati in via Fulcheria, via Serio, zona cinitere, Via Aglio, Via Mosa, lungo l’argine della Morta zona San Rocco…
Certo, sono state messe delle essenze dallo spessore di un manico di scopa (se va bene).
Vogliamo calcolare la produzione di ossigeno di una pianta adulta contro un alberello?
Il numero di per sé non dice nulla!
si parla di “impianto a biomasse legnose”. Quindi è ecologico perchè brucia legno anzichè plastica? Ed il legno dove lo vanno a prendere per bruciare? Dal mobilio vecchio degli Amministratori e relativa corte o dai boschetti andati alla malora della periferia della città ma anche di diverse vie cittadine, ovvero impunemente tagliati per un presunto rischio ai cittadini? Allora capisco perchè i nostri boschetti li fanno andare alla malora…