A commento dell’articolo del dottor Cavalli sui tumori, la signora Baldricchi scrive che sua madre che non aveva mai fumato in vita sua, morì per le conseguenze di un raro tumore al polmone. E pure uno zio mai fumatore morì di cancro polmonare. Già ‘d’altronde il dottor Cavalli aveva indicato una percentuale di morbilità dei non fumatori. Per converso, incalliti fumatori per decenni non sono mai morti di tumore al polmone, e hanno vissuto anche a lungo. Questi esempi che sembrano tra loro un beffardo paradosso, in realtà sono le due facce della stessa medaglia, cioè rimandano allo stesso problema, meglio ancora al nocciolo della questione che la signora Baldricchi ha centrato in pieno.
Basta quindi essere esposti a situazioni ambientali a rischio, quale ad esempio un elevato inquinamento ambientale, per sviluppare malattie cancerose? No, non basta. In quello che è da ritenersi il più grande disastro ambientale della storia prodotto dall’uomo, e cioè le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, non tutti i giapponesi su cui furono lanciate le bombe morirono per gli effetti diretti delle stesse, e neppure tutti i sopravvissuti morirono per gli effetti a medio lungo termine, soprattutto malattie neoplastiche del sistema linfatico. In altre parole, non c’è inquinamento che tenga se le persone hanno delle buone difese. Il nocciolo della questione sta tutto o soprattutto in questo. Poi è vero ci sono patologie tumorali ad alto rischio come il mesotelioma pleurico ed infezioni ad altissima letalità come Ebola, ma va detto che più un virus, in questo caso, è letale, e più rimane circoscritto per ovvii motivi e cioè perché non fa in tempo a diffondersi ampiamente; in altre parole si autolimita. Essendo poi dei parassiti obbligati, i virus non hanno alcun interesse ad ammazzare l’ospite…..
Ma veniamo alle citate difese. Quali sono quelle che consentono all’uomo di non ammalarsi e quindi di non morire rispetto a situazioni di pesante inquinamento ambientale? Non sono altro che le diverse componenti del sistema immunitario che a lungo lo si è tirato in causa a parlando fondamentalmente di malattie infettive ma poco a confronto di malattie neoplastiche, rispetto a cui svolge un ruolo altrettanto importante, anzi fondamentale. Il sistema immunitario può essere paragonato ad un sistema difensivo di trincea che opera a diversi livelli. Più è efficace e più riuscirà a resistere alle aggressioni esterne, che siano infettive o neoplastiche. Questo spiega gli apparenti paradossi di buona salute in forti fumatori, o perché ad esempio un tumore rimane silente per molti molti anni dopo la sua comparsa.
Essendo altresì i fattori causali molteplici, chissà quanti, anche ignoti, possono ad esempio produrre il cancro al polmone. E’ evidente che quando il sistema difensivo dell’organismo cede, il nemico entrerà tanto più velocemente quanto più drastica sarà la caduta delle difese immunitarie dell’organismo, e produrrà anche a breve distanza dalla scoperta del tumore disseminazioni metastatiche in altri distretti.
E’ comunque evidente che condizioni di salubrità ambientale sono assolutamente da ricercare , ma è anche evidente quanto sia importante mantenere in buona salute le difese corporee, individuare tutto quanto possa alterarle e possibilmente correggerne le disfunzioni o prevenirle.
Stefano Araldi
Una risposta
Interessante intervento. Sarebbe stato interessante anche ricevere consigli da seguire. Certo che non è possibile abbandonare Cremona, dove sappiamo esistere problemi ambientali la cui soluzione non viene presa in considerazione, e trasferirsi tutti in luoghi più salubri. Che sia questo il motivo per cui il nostro centro storico viene lasciato morire? Per incentivare i cremonesi ad avere cura di sé stessi andandosene? Il sistema migliore da parte dei nostri politici per dimostrare interesse nei confronti dei concittadini