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Il Sistema Solare e il mistero dell’origine della vita

22 Marzo 2022

Galileo fu il primo uomo che nel gennaio del 1610 sondò con uno strumento il Sistema Solare e poi l’infinito a partire dalla nostra galassia. Ma l’origine e il funzionamento del Sistema restava un mistero. Attorno al 1750 arrivò la teoria di Kant, contrazione di una enorme nube di gas e polvere cosmica, teoria confermata 50 anni dopo in termini matematici da Laplace. Nota come teoria di Kant-Laplace è giunta quasi intatta sino ai giorni nostri e direi ancora valida e credibile.

Il sistema solare è situato a 25.000 anni luce dal centro della galassia nella direzione del braccio di Orione. Sistema di molta incertezza ma che risponde ad alcuni parametri fondamentali: velocità della luce, gravitazione universale, il moto e poi le leggi del caos se ci sono. E veniamo a qualche irregolarità. Si dice che tutti i pianeti ruotino attorno al Sole sul piano dell’eclittica, è
vero ma più o meno secondo le singole inclinazioni: Giove 0,3° Nettuno 0,7° Saturno 0,9° Urano 1° Terra 1,6° Marte 1,7° Venere 2,2° Mercurio 6,3° Plutone 17°, per un po’ di anni risulta non essere il corpo celeste più lontano dal Sole nel nostro Sistema, e quindi si conferma il vero nono pianeta e non il primo asteroide della fascia di Kuiper, poiché entra nell’orbita di Nettuno. Inclinazione dell’asse polare rispetto all’eclittica Mercurio 0° Terra 23,4° Urano 97,7° Plutone 122,3°. Rivoluzione attorno al Sole: tutti nello stesso senso destrorso, così come la rotazione su se stessi ma Venere e Urano sono invece sinistrorsi per il loro giorno e notte. Rocciosi i primi quattro, gassosi gli ultimi quattro.

La Luna: originata dall’impatto immane di un corpo grande come Marte contro la Terra ancora calda e morbida. Ma dove sono le tracce e la Terra per sopportare una tale sberla avrebbe dovuto essere ben più corpulenta. Nell’Ottocento l’umanità era terrorizzata che dall’oggi al domani il grande orologio dl Sistema Solare potesse smembrarsi e che solo una forza divina poteva tenerlo in ordine e preciso nel suo enorme e complesso funzionamento. Ma fu ancora il grande matematico, il conte Pierre Simon de Laplace, molto stimato e protetto da Napoleone, che
disse che non c’era bisogno di scomodare il Padreterno ma che bastava la gravitazione universale di Newton e che ogni 800 anni le anomalie tornavano a compensarsi.

Tutti i pianeti sono sferici per la velocità di rotazione e per la gravità ma gli asteroidi con diametro inferiore a 400 km sono bitorzoluti. E oggi dobbiamo temere per tutte le infinite anomalie?
Certamente no, ma ben più grande è la domanda delle domande: perché esiste l’universo? Se aderiamo all’assioma della relatività generale e cioè E = mc2 si potrebbe pensare che l’espansione del nulla con velocità non di 300.000 kms ma di 90 milioni di kms possa aver dato origine al Big Bang. Forse è l’uomo che fa rientrare nelle formule tutto ciò in cui crede o gli fa comodo. Forse.

 

Pietro De Franchi

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