“Saranno pure denari dello stato (25.950 euro), ma come ‘Novità a Cremona’ crediamo che proprio non ci fosse il bisogno di affidare un incarico, da parte dell’Amministrazione comunale, per comunicare l’immigrazione. Ci sembra un’iniziativa fumosa, per non dire inutile; quando per la città di Cremona serve ben altro in tema di immigrazione”. Lo dice oggi Alessandro Portesani capogruppo di Novità a Cremona in Consiglio comunale.
“Nei giorni scorsi – prosegue Portesani – l’Amministrazione comunale ha reso noto di aver affidato un incarico al Centro di Iniziativa Europea (Cdie) di Milano per organizzare: incontri, presentazioni libri, convegni con particolare attenzione alla celebrazione di giornate internazionali legate ai temi dell’accoglienza, migrazione, intercultura e antidiscriminazione; creazione o promozione di campagne di comunicazione e sensibilizzazione; produzione di materiale fotografico e video con contenuti di storytelling sociale, in un’ottica di sensibilizzazione della cittadinanza. Eventi che possono avere anche un loro significato. Che probabilmente sono servite a “strappare” qualche punticino in più nella valutazione tecnica dei progetti finanziati. Ma ci chiediamo se questo è una priorità per Cremona in tema di immigrazione? “.
“Sappiamo invece bene, ad esempio, – incalza Portesani – quanto sia complicato per il bilancio del comune sostenere con ingenti cofinanziamenti il mantenimento dei minori non accompagnati. Tante, tantissime risorse sono tolte dai capitoli del welfare per essere destinate a questo scopo. C’è sempre un capitolo legato a stati di grande povertà per alcune famiglie di immigrati. E ultimo, ma non ultimo, il capitolo legato al tema della sicurezza e dell’educazione. Proprio nei giorni scorsi abbiamo sottolineato, come Novità a Cremona, quanto siano, pressoché invisibili i progetti per i minorenni di seconda generazione che sono ai margini della città e che spesso scivolano nel fenomeno delle baby-gang. Organizzazioni che si sono rese responsabili di fatti criminosi di importante gravità”.
“Ecco forse che più che convegni e libri, Cremona ha bisogni di interventi reali e concreti per risolvere i temi oggettivi che un’immigrazione di massa ha messo in campo anche nella nostra città. Questo si aspettano i cittadini cremonesi. Sarebbe anche ora che queste istanze fossero ascoltate, anziché derubricarle a giorni alterni a percezioni”, conclude il capogruppo di Novità a Cremona.
Una risposta
Concordo…..sempre, sempre, sempre i poveri migranti!!! Con tutto il rispetto per coloro che REALMENTE fuggono da situazioni disperate e cercano di fare il possibile per integrarsi nel Paese ospitante RISPETTANDO leggi e cultura, pur mantenendo la propria….perché nessuno impone a un musulmano di diventare cristiano…..a tal punto…..leggevo ieri dei musulmani che si lamentavano perché, a loro dire, lo spazio messo loro a disposizione non era grande a sufficienza….orbene…vorrei ricordare cosa succederebbe se un cristiano andasse in medioriente e PRETENDESSE una chiesa dove pregare……ricordo, per esperienza personale, che durante una vacanza in Tunisia IN UN VILLAGGIO TURISTICO, son stato VIVAMENTE CONSIGLIATO di togliere eventuali catenina o ciondoli con il crocifisso e coprire eventuali tatuaggi religiosi con la maglietta in spiaggia….quindi…pretendano poco e si ricordino di cosa succede nei loro paesi…