Sabato 1 luglio, alle 10,30, presenti il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessore Barbara Manfredini, i componenti la Giunta comunale, nonché la cabina di regia del Distretto Urbano del Commercio (DUC) sarà inaugurata l’installazione artistica Fragili Rive collocata in Galleria 25 Aprile. L’opera, realizzata dall’artista Ettore Favini, che sarà presente a questo momento ufficiale, rappresenta il tassello finale di un progetto di rigenerazione urbana, condiviso con il DUC, cofinanziato da Regione Lombardia e Comune di Cremona.
L’apposito bando regionale del settembre 2020 (“Distretti Del Commercio. Per La Ricostruzione Economica Territoriale Urbana” per il Distretto Urbano del Commercio “Un Salotto per Cremona”), oltre a destinare un cospicuo budget alle imprese del commercio e dell’artigianato, prevedeva, tra l’altro, un finanziamento dedicato proprio alla rigenerazione per riqualificare percorsi ed ambiti storici destinati allo shopping, così da incrementare l’attrattività e promuovere le attività economiche.
Particolare attenzione è stata riservata alle gallerie Kennedy e del Corso con la realizzazione di scenografie particolari per valorizzare questi spazi, in parte inutilizzati, contribuendo a dare loro una nuova vita, così che non siano semplici zone di passaggio ma soprattutto di socializzazione. Nella manica d’ingresso verso corso Campi è stato collocato un totem dedicato alle informazioni.
Infine, per la Galleria 25 Aprile si è pensato ad un progetto artistico dedicato. L’artista Ettore Favini ha così deciso di realizzare e installare una scultura in alluminio verniciato della lunghezza di 12 metri, composta da quattro parti di tre metri ciascuna, che rappresenta il Po con i suoi affluenti, sospesa al centro in corrispondenza della cupola: grazie a una doppia fila, cablata, di led blu, illuminerà la parte centrale della galleria.
Il fiume, da definizione enciclopedica, non è altro che un corso d’acqua perenne. A questo proposito, osservando il Po negli ultimi anni, si può notare quanto l’aggettivo perenne sia ormai poco adatto. Da qui la riflessione dell’artista su quanto spesso si tenda a svalutare sistematicamente le risorse e la natura che ci circondano. In quest’ottica perciò, l’opera è una rappresentazione freddamente geografica del corso del fiume che riflette, da una parte, su come i cambiamenti climatici stiano mutando il fiume, ma che mira, dall’altra, anche cercare di riattivare le relazioni tra le persone.
Fragili Rive, questo il titolo dell’installazione artistica, è concepita come un invito ad entrare in galleria, di sera funge da corpo illuminante, che irradia di blu la parte centrale, mentre ai due ingressi principali sono stati posti segnali di navigazione (manufatti in legno, la parte bianca colorata con apposita vernice fluorescente che si illuminerà al calar del sole, la parte rossa con vernice riflettente): gli stessi che si possono trovare sui lati di un ponte e che invitano a passare nel centro.
“Ho scelto il fiume Po che da sempre dovrebbe essere un simbolo per Cremona, una sorte di legante civile che in passato ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza commerciale ed economica, ma anche un luogo di relazioni, di amicizie e di affetti che le sue sponde continuano a generare”, dichiara Ettore Favini.