Gentile direttore,
la legge regionale 9/2020, più nota come il piano Marshall lombardo ha accantonato più di 2 anni fa ben 109 milioni come contributo alla realizzazione dell’autostrada Cremona Mantova, ovvero l’autostrada fantasma, che per il solo progetto Stradivaria ha stimato costi di circa 25 milioni di euro e sulla quale incombe la spada di Damocle della Corte dei Conti e del tribunale (c’è in corso un contenzioso con la società concessionaria) e soprattutto della realtá raccontata dai numeri.
In 20 anni non si è mai risolto il problema degli 8 chilometri di buco in mezzo (di competenza del Tibre),. Non si è mai riusciti a dimostrare la sostenibilità economica finanziaria e dalle relazioni tecniche il flusso di traffico presenta dei dati che non giustificano l’opera. Nel frattempo i costi sono lievitati e gli obiettivi di transizione ecologica ed energetica europei hanno spostato l’attenzione su altro tipo di opere.
Sappiamo che l’aumento delle materie prime e dell’energia hanno fatto esplodere i costi di molte opere già finanziate e che ora non hanno più copertura (ad esempio il ponte di Spino d’Adda) o che sarebbero fondamentali ma che non hanno mai trovato fondi (ad esempio la.tangenzialina di Casalmaggiore e il prolungamento della metro gialla da San Donato in direzione Crema), insieme ad altre opere considerate minori ma importanti per le nostre realtà.
Gran parte di queste ‘minori’ del piano Marshall sono a rischio a causa di questi aumenti e senza interventi aggiuntivi i Comuni e la Provincia da soli non saranno in grado di portarle a termine. Lo spirito di quella legge era quello di fare ripartire la Lombardia all’insegna della valorizzazione dei territori e dei Comuni, per troppi anni dimenticati da una visione troppo metropolitana della nostra regione.
Bene, è ora che Regione Lombardia, amministratori locali ed esponenti politici facciano delle scelte e soprattutto un bagno di realtà. Tenere vincolati quei 109 milioni per tenere in vita il totem dell’autostrada, che rischia fare la fine del ponte sullo stretto di Messina, è un insulto ai cittadini.
La nostra provincia ed in particolare il Cremasco ed il Casalasco da anni vengono bloccati dal punto di vista infrastrutturale dall’insostenibilitá ambientale ed economica di questa autostrada. La coperta è corta, si sa. Ora i partiti devono dire da che parte la vogliono tirare, e se preferiscono sperperare più di un miliardo su questa autostrada e perdere altri anni o se vogliono ragionare ad un vero piano di mobilità per il nostro territorio ridando dignità anche a tutte quelle altre aree della nostra provincia che non sonnecchiano all’ombra del Torrazzo.
Non si perda altro tempo, si sblocchino subito quei 109 milioni, per completare e far partire le altre opere già cantierabili sul nostro territorio e al posto dell’autostrada si lavori con Anas e ministero per riqualificare con finanziamento statale la ss10.
La campagna elettorale è finita, la nuova giunta e il nuovo consiglio regionale sono al lavoro, quindi basta scuse e si prendano delle decisioni, e si dica in modo chiaro cosa si intende fare, sindaci interessati, consiglieri comunali e regionali, e provincia compresi. Non servono assessori cremonesi, ma serve buona politica, capacità di programmare, parlare in modo chiaro e poi rispettare gli impegni.
Marco Degli Angeli
coordinatore provinciale M5s provincia di Cremona