Incontro Area omogenea-Usb, tema la sanità cremasca

17 Luglio 2025

Il presidente dell’Area Omogenea, Gianni Rossoni, e il referente per la sanità, Antonio Grassi, hanno incontrato ieri (16 luglio) una delegazione dell’Unione Sindacale di Base (USB) per affrontare le problematiche che stanno interessando l’attività dei tecnici di laboratorio biomedico dell’ASST di Crema.

L’incontro si è svolto in un clima costruttivo, privo di toni polemici nei confronti dei vertici dell’ASST, con l’obiettivo condiviso di individuare soluzioni praticabili a sostegno di un settore fondamentale per l’intero ospedale. Sono infatti emerse difficoltà operative che coinvolgono tre ambiti cruciali: il laboratorio di analisi, il servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale, e l’anatomia patologica.

Il problema principale è rappresentato dalla carenza di personale, causata in larga parte dalle dimissioni successive alla partecipazione a concorsi banditi da strutture sanitarie limitrofe. Questa situazione rende sempre più difficile garantire la piena operatività secondo il modello organizzativo attuale.

Oltre alla questione economica – spesso alla base dell’esodo verso realtà che offrono condizioni più vantaggiose – anche la qualità della vita lavorativa ha il suo peso nelle scelte individuali, giocando un ruolo determinante soprattutto in presenza di offerte simili sul piano retributivo.

Tra i servizi più colpiti, il laboratorio di analisi risulta essere quello in maggiore sofferenza, seguito dal servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale. L’anatomia patologica appare invece, al momento, la meno penalizzata.

Rossoni e Grassi hanno espresso apprezzamento per lo svolgimento della riunione e si sono impegnati a richiedere un incontro con i vertici dell’ASST, con l’obiettivo di approfondire la questione e individuare strategie e soluzioni adeguate.

Per l’USB erano presenti: Roberto Ripamonti, Alfredo Gritti, Anna Guerini Rocco e Luigino Degani.

Nella foto centrale Rossoni, Grassi, Degani, Anna Guerini Rocco, Gritti, Ripamonti

 

Una risposta

  1. Speriamo che la rappresentanza politica sappia invertire la tendenza alla compressione dei servizi pubblici a favore di quelli privati

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