Giovani dell’Ambito Cremona: i risultati dell’indagine condotta attraverso i “Punti di Osservazione” Si consolida la collaborazione tra Comune, Informagiovani e Azienda Sociale del Cremonese
Dall’indagine nazionale – Rapporto Giovani 2022 – all’esperienza dei PdO – Punti di Osservazione e dialogo nell’Ambito del Cremonese. Così è stato denominato l’incontro tenutosi in Sala Zanoni e organizzato dall’Informagiovani del Comune di Cremona, da Azienda Sociale del Cremonese e dall’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori dedicato all’illustrazione degli esiti di un progetto che si è concretizzato in un percorso formativo per operatori di diversi servizi, interviste ai giovani su cinque territori dei Comuni di Castelverde, Pizzighettone, Soresina, Sospiro e Vescovato, analisi e lettura dei dati raccolti. Un’esperienza che si configura come una prima sperimentazione di un modello che verrà riproposto attraverso l’attivazione di cinque “Antenne Informagiovani” sui cinque territori e di un dialogo con tutta la comunità educante per portare i ragazzi all’interno di nuovi percorsi di progettazione di servizi a loro dedicati come protagonisti attivi.
“Quello che viene definito come inverno demografico e che costituisce un serio ostacolo per le prospettive di crescita e sviluppo del nostro Paese deve vedere degli interventi urgenti e delle politiche forti a supporto delle energie, delle competenze e dell’autonomia dei giovani. Le competenze dei ragazzi sono assolutamente fondamentali per dare una prospettiva al nostro Paese. A livello locale, come Amministrazione, proseguiremo nelle azioni di supporto e di intervento sulla formazione e sulla crescita dei giovani, dando loro strumenti di orientamento per tutto il percorso formativo, ma anche supportandoli nel momento dell’inserimento nel mondo del lavoro e nei momenti di passaggio scuola – scuola, scuola – lavoro, lavoro – lavoro. Vogliamo farlo creando dei modelli che possano essere punto di riferimento per il territorio sia su scala locale che regionale. Il progetto di un Osservatorio centrale con punti di osservazione (PdO) territoriali attivato con Azienda Sociale Cremonese e con la supervisione dell’Istituto Toniolo va proprio in questa direzione, coinvolgendo i 48 Comuni dell’Ambito Cremonese e rendendo protagonisti i giovani con i loro bisogni e le loro aspettative. Solo attraverso il dialogo e il confronto possiamo avere gli elementi utili a indirizzare meglio i nostri servizi ed interventi”, ha dichiarato nel suo intervento introduttivo l’Assessore all’Istruzione Maura Ruggeri.
“La presenza a questo evento di numerosi operatori e assistenti sociali dei territori conferma che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Si tratta di un percorso assolutamente nuovo che vuole immaginare una rete territoriale che lavori e ragioni insieme sul cambiamento che sta avvenendo nelle nostre comunità promuovendo politiche di welfare che escano da una logica tradizionale per favorire l’attivazione sociale. La sfida del territorio cremonese sarà quella di costruire una rete di relazioni fra i vari attori sociali, istituzionali, del volontariato e del terzo settore: questo progetto rappresenta un primo passo in questa direzione”, ha proseguito Giuseppe Tadioli, Presidente dell’Azienda Sociale del Cremonese.
Maria Carmen Russo, responsabile del Servizio Informagiovani, Orientamento, Scuola Università, Sviluppo Lavoro del Comune di Cremona, ha poi illustrato i presupposti e gli step operativi che hanno portato all’allestimento di un Osservatorio centrale di Ambito in grado di coordinare i Punti di Osservazione (PdO) attivati sul territorio.
“L’obiettivo principale che ci siamo posti – ha affermato – è stato quello di raccogliere elementi significativi sul tema giovani e lavoro per effettuare un’analisi dei bisogni e costruire risposte concrete e reali. Nell’impostazione delle attività siamo partiti dalla considerazione che il lavoro di rete dentro e fuori la nostra realtà sia fondamentale. E quando parliamo di rete, di relazioni, ci riferiamo a partner progettuali, stakeholder, comunità educante che intercetta il focus dell’azione e giovani non come oggetto, ma come soggetto che determina il nostro agire come servizi, come competenze, come azioni da mettere in campo in risposta ai bisogni. Il progetto si è mosso nelle maglie di una rete virtuosa che ha messo in campo le proprie migliori competenze”.
Si è poi entrati nel vivo della presentazione con il contributo di Rita Bichi dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, docente di Sociologia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha illustrato alcuni dati del Rapporto Giovani 2022 – La Condizione giovanile in Italia, condotto dall’Istituto Toniolo a livello nazionale.
L’attenzione è stata focalizzata in particolare sul quadro di riferimento entro il quale si muovono le nuove generazioni: denatalità e invecchiamento progressivo della popolazione, crescente povertà, ricerca di autonomia e indipendenza, fragilità dei legami istituzionali, attenzione alle diversità, importanza della tecnologia e del digitale, visione del futuro. In un paese in cui il numero dei Neet è tra i più alti d’Europa, l’adolescenza si allunga e i ragazzi hanno difficoltà a costruire il proprio progetto di vita. Emerge uno scenario complesso, dove scuola e famiglia rimangono importanti punti di riferimento e dove i giovani sentono una maggiore esigenza di relazioni con i pari e con adulti che stiano loro accanto nel percorso di vita. Per questo motivo, la ricerca evidenza come stia diminuendo la tendenza dei giovani ad abbandonare il proprio territorio.
È in quest’ottica che assume ancora maggiore significato ed importanza l’attivazione dell’Osservatorio centrale e dei Punti di Osservazione (PdO) che leggono i bisogni delle comunità locali.
Proprio per aiutare le Amministrazioni e gli operatori ad intercettare ed interpretare bisogni ed aspettative dei giovani, è stato realizzato un percorso formativo per capire cosa significhi promuovere partecipazione e parlare di interventi per i giovani che coinvolgano la comunità (scuole, famiglie, operatori, istituzioni) in un vero lavoro di rete.
Il percorso formativo è stato illustrato da Elena Marta dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, docente di Psicologia di Comunità all’Università Cattolica del Sacro Cuore: si è cercato di capire come costruire con i giovani un senso di partecipazione alla vita del territorio e della comunità. Il dialogo intergenerazionale deve essere finalizzato alla reciproca conoscenza e al confronto. Attraverso questo dobbiamo capire i bisogni reali e trovare il modo di rispondere. Si tratta di un lavoro che richiede tempo e pazienza, ma questo è uno dei modi per garantire sostenibilità agli interventi. Gli operatori sono stati formati per guardare all’altro e lavorare in una logica di partecipazione vera. Per gli operatori è stata una grande occasione di crescita professionale e di sviluppo delle competenze per ingaggiare i giovani.
Nell’ultimo intervento in programma Fabio Introini dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, docente di Sociologia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha illustrato i risultati dei cinque focus group realizzati in altrettanti Comune sedi di PdO: Castelverde, Pizzighettone, Soresina, Sospiro e Vescovato.
Il campione degli intervistati è stato eterogeneo per sesso, età e condizione occupazionale. Il quadro che emerge racconta di ragazzi che vivono in comunità in trasformazione, con luci ed ombre, ma che vogliono restare sul proprio territorio. C’è un forte senso appartenenza alla propria comunità territoriale. Nel corso delle interviste, i ragazzi hanno evidenziato i punti di forza e gli aspetti che possono migliorare nella propria realtà. Tra i bisogni espressi si evidenzia la volontà di essere coinvolti con maggiori responsabilità nell’organizzazione delle attività a loro proposte, confermando anche a livello locale la necessità emersa a livello nazionale di sentirsi al centro di una rete relazionale che sia per loro rassicurante.
Il lavoro proseguirà consolidando la collaborazione tra Comune, Informagiovani e Azienda Sociale del Cremonese che hanno scelto di lavorare sempre più in stretta sinergia e in rete per permettere anche ai giovani di centri e paesi limitrofi di usufruire delle medesime opportunità.