Nicola Di Marco (capogruppo M5s Lombardia): «Il nuovo meccanismo di indennizzo, per i pendolari Trenord colpiti dai disservizi e dall’inefficienza del trasporto pubblico regionale, è un’autentica presa in giro. Dopo le promesse, ecco l’ultima beffa. L’indennizzo scatterà solo per ritardi superiori a 15 minuti, contro i cinque precedenti. Nulla per i titolari di abbonamento IVOL e, come se questo non bastasse, le penali che scatteranno a danno dell’azienda non finanzieranno il miglioramento del servizio, ma un non meglio specificato protocollo sicurezza. Siamo alle comiche, ma questo è lo schema con cui agisce la destra. L’ssessore Lucente metterà seriamente mano al disastro Trenord, a cominciare dalla modifica di quella governance che lui stesso aveva bocciato, salvo poi ritrattare imbarazzato e in maniera imbarazzante?».
“Il passaggio dal bonus all’indennizzo per i pendolari sarà una beffa perché non è più automatico e dovrà essere richiesto. L’aumento al 30% del contributo è in realtà un ripristino, ma quanti pendolari non faranno richiesta o non riusciranno a farla? Un altro impiccio burocratico a danno dei pendolari che, oltre a subire i ritardi, dovranno preoccuparsi di inoltrare la richiesta per ottenere un rimborso sui ritardi. Invece di andare incontro ai pendolari si complica loro la vita ulteriormente, disincentivando ancora di più l’utilizzo del treno”. Così dichiara il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni in merito al nuovo tipo di bonus erogato da Trenord per i disagi, diventato un indennizzo che deve essere richiesto dallo stesso pendolare e che entrerà in vigore dal prossimo primo aprile.