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Ambiente, agricoltura imputata. E l’industria?

12 Ottobre 2022
Ho assistito a tutta la durata del convegno sull’ambiente, organizzato dal Comune, che si è tenuto a Cremona il 7 ottobre scorso. Ho sentito dire durante la prima parte che è colpa dell’agricoltura e degli allevamenti intensivi, è colpa di noi cittadini che ci scaldiamo in inverno e che guidiamo le automobili per le strade. (Parco auto in miglioramento ma nessun riferimento esplicito agli innumerevoli autotrasporti e Tir davvero inquinanti). Dell’inceneritore, poli industriali, poli crematori, cementificazione selvaggia, disboscamento urbano? Neanche una parola.  Era presente anche Alberto Zolezzi (nella foto con me). Ogni mia parola in più mi sembra superflua. Di sicuro non ho ricevuto la sensazione di avere delle risposte. Lui era seduto accanto a me e mi chiariva molti punti con la sua competenza, come medico, come esperto ambientale, come studioso e non ultimo, come parlamentare uscente dell’ultima legislatura, Invio il suo report.
Paola Tacchini
“Ho seguito parte del convegno sulla qualità dell’aria presso la fiera di Cremona.  Le relazioni sono state davvero paradossali. Cremona è fra le 3 città più inquinate d’Europa secondo l’Agenzia Europea Ambientale e la città con il peggior clima d’Italia secondo meteo.it
Secondo Ispra il 19% del particolato nel bacino padano deriva dalla zootecnia (speciazione del 2019).   È paradossale che in questo contesto i referenti tecnici di Regione Lombardia abbiano portato studi autoreferenziali e parziali. Perché la Regione non spiega il raddoppio delle aree eutrofizzate nel bacino Padano in soli 5 anni (studi del 2015 e 2019)? Sono solo i nitrati rilasciati in maniera più rapida dai digestati rispetto agli effluenti compostati? Perché non hanno spiegato questo processo banale invece che auspicare una rapida approvazione in Commissione europea del decreto che equipara i digestati ai fertilizzanti?
Spero che nel testo di questo decreto venga almeno recepito il mio ordine del giorno al decreto di attuazione del PNRR che impegna a favorire filiere corte di conferimento delle matrici agli impianti a biogas ed evitare spandimenti in zone già impattate dai nitrati o con infrazioni per la qualità dell’aria.
Lo spandimento di nitrati nel bacino Padano, e in provincia di Cremona e Mantova in particolare, supera di circa 3 volte il carico che il bacino potrebbe sopportare, cioè ci vorrebbero 3 pianure Padane per sopportare il carico zootecnico di 148 milioni di animali allevati nel bacino.
L’aria sta peggiorando, con l’ozono che ha superato i 120 mcg/m3 a fine aprile 2022 (un mese e mezzo prima del 2021), le polveri sottili hanno già superato i 35 giorni annuali di possibile sforamento rispetto a quanto la Commissione UE ritiene accettabile.
Muoiono oltre 1.000 persone ogni anno fra Mantova e Cremona per le polveri sottili. Il nuovo coronavirus ha colpito Cremona il 60% in più che Roma in base agli studi prospettici fra cui quello dell’Università dell’Insubria che quantificano nel 5% in più di casi ogni punto di PM2.5 in più e Cremona ha 25 in media rispetto ai 13 di Roma, scesi grazie alla giunta Raggi).
La siccità sta peggiorando anche per la mancanza di alberi e boschi in pianura.   Il 70% della superficie agricola è dedicata alla zootecnia e il 50% dell’acqua nazionale vene dedicata agli allevamenti.
È necessario impostare un piano di riconversione della zootecnia mirando a dimezzare i capi allevati in pochi anni, finanziando la riconversione come sta succedendo in Olanda (area simile al bacino Padano in termini di capi allevati e falde).   È necessario riforestare la pianura pena la desertificazione in pochi anni (vedi le immagini satellitari pubblicate dal professor Zardi dell’Università di Trento con aumento esponenziale dal 2019 al 2021). Riforestare consentirebbe di migliorare il ciclo idrico. L’albero non è amico dell’uomo. È indifferente all’uomo. Se non ci sono alberi in pianura gli alberi degli Appennini abbandonati (37% di area forestata in più negli ultimi 20 anni)  trattengono l’acqua al suolo e nel loro microclima. Se piantiamo alberi e ricreiamo boschi, gli alberi ci doneranno nuovamente acqua anche qui.
È necessario che le bioenergie vengano analizzate sotto tutti i versanti, ambientale, economico e sanitario. La Commissione Europea ha suggerito di tenere il prezzo dell’energia sotto a 180 euro a Mwh quando gli impianti a biogas (secondo il Consorzio italiano biogas) non stanno in piedi neppure con gli attuali incentivi italiani (record mondiale) di 350 euro/Mwh. Quindi le bioenergie sono insostenibili e ci stanno facendo aumentare le bollette senza darci alcun Kwh netto visto che la resa energetica netta non esiste secondo gli studi accademici indipendenti.
È stato paradossale non sentire citare il documento ATS Valpadana che lamenta la richiesta sistematica di affiancare impianti a biomasse agli impianti a biogas perché sono energivori (lo ammette anche Il Sole 24 ore). Questi impianti a biomasse rischiano di far tracollare il sistema ambientale Padano e adempiere a quello che forse l’assessore Cattaneo auspica, cioè la deportazione dei sapiens padani in zone più salutari lasciando qui liberi tutti di inquinare ed emettere.
Digestati come fonte di emissioni in atmosfera e di inquinamento delle falde. Ricordando che quando va bene solo il 50% dei nitrati vengono assorbiti dalle colture e il resto va in falda.  Quest’anno c’è stata la siccità peggiore della storia dell’uomo. Meno acqua e il medesimo quantitativo di nitrati. Perché TEA acqua, gestore idrico mantovano, non pubblica la concentrazione di nitrati nell’acqua potabile? Ha superato i 10 mg/litro? Valore limite di sicurezza per i nitrati nei bambini?
Il povero assessore all’ambiente (sic!) Cattaneo che ha confessato di essersi recato al convegno di oggi in auto mettendoci 2 ore e un quarto non sta facendo nulla per il raddoppio ferroviario fra Codogno, Cremona e Mantova e anzi ha concordato con rallentare il progetto per adattarlo all’autostrada Mantova-Cremona che non ha né progetti né finanziamenti.
Aria inquinata, acqua inquinata, suolo desertificato. La ricetta per evitare il futuro ai nostri bambini. Una ricetta dell’orrore come le relazioni istituzionali di Regione Lombardia al convegno del 7 ottobre.
Alberto Zolezzi 
parlamentare uscente M5S uscente

Una risposta

  1. Ho letto con interesse e l’assenza di commenti mi stupisce visto che pochi temi come quello dell’inquinamento cremonese coinvolgono tutti noi rendendo di fatto invivibile il territorio. Da profana non mi addentro negli aspetti specifici ma una cosa l’ho colta: siccità e meteo vedono Cremona maglia nera.Urgono fatti e non parole: la battaglia in favore della riforestazione (che vuol dire pioggia e acqua )deve stare in cima all’agenda di chi amministra il nostro disastrato territorio. Grazie per le informazioni che ci avete messo a disposizione e buon lavoro

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