Signor direttore,
Elly Schlein per essere totalmente credibile anche sul web, sulla guerra dovrebbe dimostrarsi distante (come lo è Giuseppe Conte) dalla sudditanza dei poteri forti d’oltreoceano, differenziandosi da Draghi, Letta e Meloni. Il ciclone Elly Schlein che ha capovolto i pronostici, ha molte spiegazioni. E se tra queste fosse l’aspetto il segreto del suo successo? Nel senso di reazione a quanti l’hanno denigrata per l’aspetto fisico, come se anziché il segretario del PD si stesse per eleggere Miss Italia? La bellezza di una donna di sinistra è anche nell’essere intelligente, pura negli ideali e giusta, per questo non solo è piaciuta agli elettori, ma essi hanno voluto metterla davanti a tutto ed a tutti, in risposta alle voci denigratorie e discriminatorie che da tempo circolavano sul suo conto. Gli altri motivi del successo sono la freschezza di come eravamo, la semplicità di quell’anticonformismo assetato di giustizia, che sembrava un antico ricordo dei paleolitici del 68, e che lei, come per miracolo, ha saputo far riemergere con intelligenza, come i valori di giustizia sociale, che sono le radici più pure della sinistra.
Adesso per il PD nella gestione Elly Schlein, rimane da sciogliere il nodo della guerra in Ucraina, che si smarchi dall’agenda Draghi-Letta-Meloni. Ciò che spero è un fronte comune della sinistra, con Schlein e Conte in prima fila contro la partecipazione bellica dell’Italia, e l’invio di armamenti in Ucraina, con la speranza che anche i dubbi espressi da Salvini e Berlusconi facciano breccia nel governo. Essere costruttori di pace significa esserlo innanzitutto nel nostro paese, per il bene del nostro popolo, evitando un’escalation del conflitto che potrebbe comportare ritorsioni belliche della Russia contro l’Italia.
Claudio Maffei