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Io all’incontro Movimento-Asst: non mi hanno convinta

13 Settembre 2023

Ero presente all’incontro tra il Movimento e la direzione dell’Asst di Cremona, Ho ascoltato tutte le parti. Nel Movimento Riqualificazione Ospedale c’erano diversi medici in pensione, il dottor Enrico Gnocchi, l’ex chirurgo oncologo Fernando Cirillo, un anatomopatologo il dottor Enrico Cardesi e il genetista dottor Pietro Cavalli attualmente in forze in una struttura privata, tutti qualificati medici che hanno avuto a che fare nel nostro ospedale cittadino; poi c’era il geometra Giorgio Mantovani, conosciuto esperto nel settore della ristrutturazione urbanistica, Celestina Villa amministrativa in pensione e paziente come la sottoscritta da anni in cura (per nostra scelta) all’ospedale Maggiore.

Schierati nella nuovissima sala riunioni il direttore generale Giuseppe Rossi, il direttore sanitario Rosario Canino e l’architetto progettista di Lodi Maurizio Bracchi. A fare da “moderatrice” la responsabile dell’Ufficio stampa ospedaliero Stefania Mattioli.

Come Comitato Spontaneo Rivogliamo Area Donna avevamo tentato in più occasioni di interloquire con i vertici ospedalieri senza successo, essere quindi ascoltati in questa occasione è stata per me una sorpresa.

Comunque non entro in tecnicismi e riassumo i punti salienti

L’attuale struttura ospedaliera è a parere del geometra Giorgio Mantovani ristrutturabile e contiene anche materiali pregiati come ad esempio le scale in marmo di Carrara, e l’idea di abbatterlo è assolutamente senza senso.

Secondo l’architetto Bracchi, invece, conviene rifare una struttura da capo piuttosto che effettuare modifiche alla struttura esistente.

Chiunque di noi pazienti che ha a che fare con le visite e le cure ospedaliere si sta accorgendo della decadenza a cui va incontro il nosocomio. Celesina Villa ha definito il reparto di Ematologia, dove lei si cura, pieno di criticità strutturali e, a conferma, ho visto con i miei occhi un ascensore per il personale fuori servizio da oltre un anno. Avevo anche fatto una segnalazione in merito. E poi ragnatele sul soffitto dell’ingresso (recentemente finalmente tolte), vetrate delle scale piene di guano di piccioni, ecc.

Quello che a noi pazienti preme più di tutto, è venire curati nel modo in cui siamo stati seguiti in passato, cosa che attualmente è non fattibile (chi è cronico come me e con diverse patologie lo può affermare).

Con rammarico ad un certo orario (ho papà in struttura e cerco di non mancare la visita quotidiana) sono venuta via, ma la moderatrice, prima che andassi via, si è ripromessa di darci delucidazioni, chiarimenti e rassicurazioni sulla continuità di un buon funzionamento di questo ospedale intanto che va avanti la progettazione del nuovo.

Non mi ha convinto la questione spazi.

Nel nuovo, dice il direttore generale, ci sarà più spazio per i malati…ma nei fatti il progetto è più piccolo sia come metratura che come posti letto previsti … Per di più, la loro insistenza sul fatto di creare una centrale operativa computerizzata, (Telemedicina) per curare i malati lasciandoli a casa, non mi sembra fattibile davanti alle tante emergenze alle quali l’ospedale fa fronte ogni giorno.

Comunque in attesa dell’evoluzione, cercheremo di incontrarci anche con chi sta ancora più su, come ci hanno rimarcato i dirigenti amministrativi, e cioè il sindaco di Cremona, il presidente della Provincia e della Regione.

Speriamo che anche loro ci ricevano!

 

Paola Tacchini

Una risposta

  1. Il mio commento apparentemente fuori contesto. L’amministratore del condominio dove abito, costruito all’inizio degli anni 60, ha scoperto che fu costruito senza ottemperare alle regolatorie antisismiche. Nel caso lo demolissero, qualcuno mi potrà ospitare?

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