‘Cremona città della musica’ non deve essere solo una scritta che appare sui cartelli stradali all’ingresso della città. Questa peculiarità deve essere anche fonte di ispirazione per studi e riflessioni fruibili dal grande pubblico. Si sono mossi in quest’ottica tre autori cremonesi che hanno condotto un’indagine sullo sviluppo della musica nelle opere d’arte di Cremona: Roberto Fiorentini, scrittore e giornalista con Cremona nel cuore, Roberto Codazzi, critico musicale e direttore artistico del Museo del Violino, Danilo Codazzi, fotografo con la passione della storia e della musica. Il volume, scritto a sei mani, prende a prestito il titolo dall’Orfeo del Divin Claudio: Io la Musica son canta la Musa nell’Orfeo, capolavoro del genio cremonese Claudio Monteverdi composto nel 1607 su libretto di Alessandro Striggio. Gli strumenti musicali raffigurati in forme diverse nelle opere d’arte presenti nelle chiese cremonesi sono i veri protagonisti della pubblicazione, e costituiscono il pretesto per percorrere la storia cremonese dal punto di vista musicale. L’esempio più particolare ed emblematico sta proprio nella nascita e nell’evoluzione del violino, lo strumento musicale che è simbolo di Cremona, patria di Antonio Stradivari, il più grande liutaio di tutti i tempi.
Le splendide immagini pubblicate nel libro sono opera di importanti artisti, Antelami, Wiligelmo, Bembo, Campi, Pordenone, Malosso e costituiscono una guida attraverso le vicende cremonesi che hanno portato la città ad essere riconosciuta sito Unesco per il ‘Fare liutario ‘. Si parte dal Medioevo per arrivare al Settecento. Si inizia con la visita in Cattedrale, quindi la visita prosegue a San Gerolamo, Santa Maria Maddalena, Sant’Imerio, San Pietro, Santa Lucia, Sant’Agostino, Sant’Omobono, Santa Margherita, Sant’Abbondio, San Giuseppe, San Michele e si conclude a San Sigismondo.
Io la Musica son
prezzo 30 euro
In vendita nelle librerie di Cremona
Una risposta
Non entro nel merito del testo che sarà sicuramente interessante, lo leggerò e ti dirò. Però per quanto riguarda le fotografie, mi spiace x l’amico fotoamatore Danilo Codazzi, ma sono realizzate in ottica non professionale, e trattandosi di fotografie inerenti ad edifici e riproduzioni di opere d’arte non restituiscono alle stesse la compiutezza architettonica per gli edifici e la precisione della luce nelle opere d’arte. Disponibile per qualsiasi delucidazione. Mino Boiocchi