“Ci sono storie che si ha l’urgenza di raccontare. Ti respirano dentro. Vogliono uscire. Non puoi sottrarti. Sono vite intense, lucenti, emblematiche. Così è la vita di Licio D’Avossa”. A parlare è Francesca Codazzi, autrice della sua biografia, completata di recente dopo numerosi incontri confidenziali, dove non sono mancati momenti commozione e sorrisi.
La presentazione del libro “Licio, il mendicante di Dio”, si terrà venerdì 13 settembre alle ore 17,30, presso l’Auditorium delle Acli, in via Cardinale Massaia, 22. Parte dei proventi derivanti dalla diffusione del libro saranno devoluti proprio alle Acli, legate da anni a doppio filo con Licio. Insieme ne decideranno la destinazione. Si pensa sempre al volontariato, a chi fa del bene.
La biografia è dedicata a Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona, che di questo libro un anno fa è stato l’ispiratore. Nel 2008 monsignor Lafranconi ha avuto un ruolo anche nella vita dell’autrice: coincidenze non casuali. La storia di Licio si intreccia in parte e non solo in quel frangente con quella di Francesca che rimane doverosamente un passo indietro.
Nel libro D’Avossa apre il suo cuore. Racconta una vita brillante, un viaggio lungo e intenso che tocca il privato, a partire dall’infanzia al Casermaggio, nell’amatissima Cremona. Poi il lavoro, l’impegno politico, quello civico nel volontariato e nella carità cristiana soprattutto in Africa come presidente dell’associazione Cremona for Kenya. D’Avossa ha sempre l’urgenza di essere presente, anche su temi di attualità, di ascoltare e di comunicare le sue emozioni più profonde. Le trasmette senza reticenza.
Quello compiuto nella biografia è un percorso che, senza la pretesa di esaurire tutte le tematiche che toccca, approda al ritorno alla fede, lungo ill sentiero di una vita spesa alla ricerca del bene, sulle orme di Cristo.
Una risposta
Nessuno meglio di te per trasmettere valori e ideali di tale e tanta importanza e attualità.
Ciao Francesca