La Commissione Industria Ue all’acciaeria Arvedi

27 Febbraio 2025

“Ritengo importante che questa seconda missione della Commissione ITRE del Parlamento Europeo si sviluppi nel nord Italia, con l’obiettivo di condividere la conoscenza di alcune eccellenze tecnologiche della manifattura italiana”: così Giorgio Gori, (foto centrale) ex sindaco di Bergamo, ora europarlamentare, commenta il tour della Commissione parlamentare Industria Tecnologia Ricerca ed Energia, di cui è vicepresidente.

La delegazione ha iniziato il suo itinerario lunedì 24 febbraio in Veneto, a Venezia, visitando il cantiere di Marghera di Fincantieri. Martedì mattina visita al MOSE – il sistema di paratie mobili che dal 2020 protegge la laguna di Venezia dal fenomeno dell’acqua alta – e al suo centro operativo, poi rotta per Bassano del Grappa, per una visita a Qascom, azienda di primo piano del settore aerospaziale, la presentazione dei progetti di Officina Stellare, specializzata nella produzione di telescopi spaziali, e l’intervento di Federico Zoppas, presidente del cluster AIR (Aerospace Innovation and Research).

Gori, oltre a essere vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento Europeo, è anche vicepresidente dell’intergruppo Sky&Space, che si occupa proprio di temi legati al settore aerospaziale.

Nel pomeriggio di martedì la delegazione si è trasferita a Maclodio, in provincia di Brescia, per visitare l’azienda Carlo Gnutti, attiva nel settore della componentistica per l’automotive. Mercoledì 26, a conclusione della missione, la missione si è spostata a Cremona per la visita della grande acciaieria Arvedi, uno dei principali impianti siderurgici del nostro Paese. 

Proprio Gori è il relatore in queste settimane di una risoluzione del Parlamento Europeo sul tema industrie ad alta intensità energetica. Il documento, molto atteso, verrà votato dalla Commissione ITRE il 18 marzo e approderà nell’aula plenaria di Strasburgo, accompagnato da un’interrogazione orale alla Commissione Europea, nella sessione di inizio aprile. 

Tra le questioni sul tavolo, la più urgente è sicuramente quella del costo dell’energia, che per le imprese che ne fanno uso intensivo rappresenta un grave handicap nella competizione internazionale, e su cui il Parlamento proverà ad indicare alcune soluzioni.

“Tra i meccanismi a cui stiamo pensando, – sottolinea Gori – oltre ad una promozione su larga scala dei contratti di lungo termine, in cui il prezzo dell’energia elettrica sia sganciato da quello del gas, c’è anche la diffusione del modello di ‘anticipazione-restituzione’, il cosiddetto Energy Release, di imminente avvio in Italia, che prevede una riserva di energia rinnovabile a costo fisso per le industrie ad alta intensità energetica, in cambio di investimenti in impianti per produrre un equivalente quantitativo di energia rinnovabile”.

Francesco Alleva

 

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