E’ stato disastroso il viaggio inaugurale della ripristinata Freccia della Versilia: il treno è tornato a Bergamo con 100 minuti di ritardo. Nel link sottostante sono spiegate nel dettaglio le (imperdonabili e inaccettabili) motivazioni ‘tecniche’ all’origine del disservizio. Il sito www.ferrovie.info. Ecco il testo.
Esordio da dimenticare per la “Freccia della Versilia” che è tornata a viaggiare sabato.
Il viaggio di andata da Bergamo a Pisa Centrale del Regionale 2591, pur con qualche minimo ritardo intermedio e 5 minuti a destinazione, si è concluso tutto sommato nel migliore dei modi.
Quel che è andato decisamente peggio è stato invece il viaggio del ritorno del Regionale 2592.
Il treno doveva lasciare Pisa Centrale alle 17:58 ma è partito solo alle 18:22 con +24 sulla tabella di marcia.
Fino a Fornovo il ritardo è stato grosso modo lo stesso, con anche qualche recupero.
In questa stazione il treno è infatti giunto alle 20:45 con +16 ma è ripartito solo alle 22:18 con +106.
Lungo il tragitto le cose non sono migliorate, anzi.
Per fare un esempio, il treno si è presentato a Busseto alle 23 con +118.
Complice l’arrivo della notte la situazione è leggermente migliorata ma l’arrivo a Bergamo è stato comunque con +100 alle 00:50 anziché alle 23:10.
Secondo la ricostruzione dell’accaduto fornita da Trenord ieri pomeriggio, i colleghi di Trenitalia Toscana ritenevano che il cambio equipaggio a bordo della Freccia fosse a Fornovo, come avveniva fino al 2020.
Ma Trenord non ha da anni personale abilitato alla tratta da Fornovo a Fidenza. Infatti, all’andata il cambio è stato effettuato a Fidenza. Così anche ieri.
Per questo il convoglio 2592 è rimasto due ore a Fornovo e grazie ai colleghi di Trenitalia TPer è stato portato poi a Fidenza, dove il personale Trenord aspettava da tre ore.
Da Trenitalia hanno fatto sapere che il servizio è condiviso tra le due società e che sono in corso delle verifiche rispetto alla copertura di sabato sera.
In un mondo che non si ferma mai, in tensione spasmodica verso l’infinito e le rate da pagare, giova forse recuperare il fascino del viaggio lento, del viaggio come esperienza di vita, della conoscenza del mondo e di se stessi, del rapporto con gli altri. La via Francigena a piedi, ad esempio. Oppure il cammino di Compostela o magari il perdersi nei boschi alla ricerca della profondità dell’anima e dell’orso assassino/lupo assatanato.
Sono tanti i modi per recuperare un dialogo interiore e tutti caratterizzati dalla lentezza. Purtroppo però non sempre abbiamo la disponibilità del tempo necessario per immergerci in una realtà differente, fatta di ritmi pacifici, dolci e profondi. Meno male che Trenord ha deciso di darci una mano, proponendo una vera ed unica esperienza sensoriale: il viaggio in treno che non finisce mai, altrimenti detto slow train.
Al viaggiatore che apprezza il viaggio alla scoperta di sé e del mondo, non può che venire consigliato il tragitto in treno che parte da Bergamo per la Versilia, il vero viaggio che non finisce mai, al punto che nel lungo percorso alla ri-scoperta della lentezza, la mitica Freccia ha perduto una erre e riscoperto la propria essenza: da adesso Feccia della Versilia.
OCTOPUS
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Una risposta
Octopus ha sperimentato il viaggio? Ci faccia conoscere i tempi di percorrenza! Del resto: sia pago del fatto che la Feccia sia stata ripristinata, visto che ci si è lungamente lamentati e addirittura si è osato raccogliere firme da presentare a chi di dovere ( che come sempre se ne è strafregato). Voleva anche che il treno fosse un fulmine di guerra??? È proprio incontentabile