La musica è più di un’arte: è un linguaggio universale che attraversa i confini, unisce le persone e può diventare uno strumento di cambiamento sociale. Di questi temi si è parlato nella conviviale martedì al Rotary Club di Crema. Il presidente Antonio Grassi ha invitato la violinista e violista siciliana Angela Alessi, ma residente a Cremona, che ha parlato sul tema Tra le corde del tempo: la mia storia in musica.
Alessi, che vanta un curriculum invidiabile (ha suonato in orchestre dirette da Hiulini, Berio, Accardo Michelenageli e ha affinacato artisti come affiancato artisti come Ray Charles, Lucio Dalla, José Carreras, Milva, Andrea Bocelli, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Peppino Di Capri) ha introdotto la sua relazione con l’esecuzione dal vivo di un brano del compositore contemporaneo Roberto Scarcella Perino dal titolo Metamorfosi: un omaggio alla Sicilia ma anche una metafora del ‘cambiare pelle’ come stile di vita, come necessità e come scelta per rimanere sempre a galla e per realizzare i propri obiettivi.
Donne e musica: una storia di ostacoli
Parlare del ruolo delle donne nella musica significa affrontare una storia di discriminazioni e stereotipi. Poche compositrici hanno ottenuto il riconoscimento che meritavano, e spesso solo grazie alla loro posizione sociale: basti pensare a Barbara Strozzi, appartenente a una famiglia nobile, o a Clara Schumann, figlia di un musicista. Fino al 1984, i Berliner Philharmoniker rifiutavano di ammettere donne nella loro orchestra, e ancora oggi le donne rappresentano solo il 30% dei membri delle orchestre, nonostante il 60% dei diplomati nei conservatori sia di sesso femminile.
Non si tratta di talento, ma di ostacoli strutturali: il lavoro di musicista richiede orari flessibili, serali e festivi, difficilmente conciliabili con la cura familiare, che in Italia ricade ancora prevalentemente sulle donne. Come madre, Alessi ha sperimentato in prima persona la difficoltà di conciliare carriera e famiglia, a causa della mancanza di un adeguato supporto sociale. L’Italia, insieme a Romania e Grecia, detiene il primato delle coppie monoreddito maschile: una realtà che evidenzia il peso ancora dominante del modello patriarcale.
Un cambiamento necessario
La questione di genere si riflette anche nel linguaggio. Abbiamo visto il dibattito attorno alla parola direttore/direttrice con il caso di Beatrice Venezi: una disputa che sembra solo grammaticale, ma che in realtà svela resistenze culturali profonde. Nella politica, solo il 15% dei sindaci e il 33% dei parlamentari sono donne. Nei tribunali, la percentuale di magistrate è ferma al 21%.
Ma qualcosa si muove. Nel suo percorso, la maestra Alessi ha sempre cercato di coniugare l’arte con l’impegno sociale. Nella piacevole e articolata relazione la musicista ha spaziato tra le tematiche, coinvolgendo i presenti con il racconto di alcuni aneddoti sulla sua carriera.
Durante il lockdown, ha lavorato con i suoi studenti del liceo musicale Stradivari di Cremona a progetti musicali multimediali: un modo per non perdere il contatto e aiutarli a esprimere, attraverso il linguaggio espressivo della musica, paure e disagi. Ha ideato la rassegna musicale Il pane e le rose – Musica a Casa di Nostra Signora per portare la musica alle donne in difficoltà ospitate nella Casa di Nostra Signora a Cremona.
Alessi ha fatto un racconto toccante dell’esperienza avuta quando è stata invitata a suonare il violino La Fenice, costruito dai detenuti della Casa Circondariale di Ca’ del Ferro di Cremona sotto la guida del liutaio Luca Bastiani nell’ambito di un progetto ideato dall’ANLAI di Cremona in collaborazione con l’Academia Cremonensis. Una dimostrazione del potere che ha la musica e ciò che è a essa collegato di veicolare processi di rinascita.
Nel 2023 ha anche fondato ed è maestra concertatrice dell’orchestra d’archi MAGMAmusica, un’orchestra sociale per chi desidera suonare insieme, non essendo necessariamente professionista ma anche per passione e crescita personale.
La cultura è il motore del cambiamento. La musica, con la sua capacità di unire e ispirare, può contribuire a costruire una società più giusta. Ma perché questo accada, dobbiamo abbattere le barriere che ancora oggi possono limitare il talento e le opportunità delle donne.
Nella foto centrale Fiorentini, Alessi, Grassi.