La telenovela dell’autostrada (col buco) Cremona-Mantova regala un nuovo colpo di scena. Questa volta la novità che emerge dal procedimento giudiziale tra Aria (azienda di Regione Lombardia) e Stradivaria Spa è di quelle che possono veramente decretare lo stop definitivo all’ex ottava meraviglia del mondo, ora sorpassata, nelle narrazioni dei soliti noti, dal nuovo ospedalino.
La notizia è che ora è Aria, ovvero ka Regione Lombardia, a chiedere i danni a Stradivaria. 25,6 milioni per la precisione. Venticinque milioni e seicento mila euro. Quello che chiede l’Agenzia regionale assomiglia più ad un cazzotto sui denti seguito da una secchiata di acqua con ghiaccio: ” … dichiarare la risoluzione della Convenzione stipulata il 3.12.2007 tra Aria Spa e Stradivaria S.p.a. per grave inadempimento di Stradivaria Spa e per l’effetto condannare Stradivaria Spa, a titolo di risarcimento del danno patito da Aria Spa, al pagamento dell’importo di € 25.600.000 o la diversa somma ritenuta di giustizia o d’equità”.
Questa la richiesta che l’ente regionale incaricato di gestire il dossier autostrada per conto del Pirellone ha deciso di mettere sul tavolo per rispondere alla citazione in giudizio da parte della partecipata di Autostrade Centro Padane. Una richiesta che, se accolta dal tribunale, metterebbe in modo definitivo la parola fine ad una infrastruttura, che in quasi 20 anni non ha mai aperto il cantiere nemmeno per 1 km (negli anni 60, in 8 anni sono stati costruiti gli 800km dell’Autostrada del Sole), utilizzata da anni come totem elettorale da Lega, PD (già Ds e Margherita), Fi, FdI (già AN).
Decadenza della concessione significa una cosa sola: stop al progetto miliardario, che da qualche anno tiene bloccati in un cassetto 109 milioni che potrebbero (e potevano) essere utilizzati per altre opere sul nostro territorio, e titoli di coda per la società Stradivaria e al suo CDA nate nel 2007 per costruire l’opera. La puntata del 30 ottobre 2019 di “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano aveva dato qualche numero in più evidenziando nel servizio televisivo come Stradivaria amministrasse un solo campo agricolo che fruttava alla società 770 euro annui, a fronte di decine di migliaia di euro di costi per la gestione societaria ed i costi di progettazione.
I sostenitori dell’opera faranno ora un passo indietro? Sono purtroppo ormai leggenda le dichiarazioni bipartisan che da troppi anni riempiono la carta stampata della nostra provincia? “Autostrada in cinque anni” – Matteo Piloni e Antonella Forattini, 12 dicembre 2018
“Opera fondamentale. Sull’autostrada Cremona Mantova si sta lavorando alacremente e si farà. Penso che si possa realizzare entro le Olimpiadi del 2026” Luciano Pizzetti– 25 ottobre 2021.
“Il dato politico chiaro è che sulle infrastrutture il governo di centrosinistra della città ha sempre tenuto la barra ferma: da anni lottiamo e spingiamo per il collegamento veloce su gomma fra Cremona e Mantova. Collegamento veloce che per noi è strategico e significa autostrada”. Gianluca Galimberti – 22 dicembre 2022
“Per l’autostrada siamo a buon punto con un investitore privato” Massimiliano Salini (FI)- 27 gennaio 2023.
Attilio Fontana – “Nel prossimo mandato priorità all’autostrada Cr MN” – Gennaio 2023
Che dire? Meglio fermarsi qui. Rileggendo questi titoli “ … mi viene in mente la giostra del calcinculo. Di chi continua girare senza prendere il codino. Nonostante la spinta dell’amico che gli sta dietro”.
Tutto questo nonostante dal 2019 fosse a tutti nota l’insussistenza di presupposti per un nuovo riequilibrio della concessione autostradale dovute a carenze del Piano Economico Finanziario e al non rispetto dei limiti imposti dalla norma in merito alle procedure di revisione del Piano Economico Finanziario.
Un amministratore pubblico serio avrebbe dovuto da subito chiedere spiegazioni e trovare soluzioni alternative per salvaguardare le risorse e l’interesse pubblico e non alimentare una propaganda finalizzata solo al consenso.
Il M5S regionale ha subito depositato una interrogazione (l’ennesima) per chiedere lumi alla Regione Lombardia, ricordando a Fontana & co. come la decadenza fosse stata invocata dai pentastellati già durante la scorsa legislatura, e per chiedere conto degli interessi pagati dalla Regione per aver tenuto milioni di euro di prestiti bancari chiusi in un cassetto.
Cosa faranno ora quei partiti, la Provincia e quelle le amministrazioni comunali che fino ad oggi hanno sostenuto senza se e senza ma il progetto autostradale? Apriranno finalmente all’ipotesi alternativa di riqualificazione della ex ss10 o rimarranno in attesa del completamento del Tibre, che non ha nemmeno copertura economica per gli 8,5 km di buco condiviso con la Cr-Mn? Oppure tratteranno in seduta spiritica con l’ignoto imprenditore che l’eurodeputato Salini aveva annunciato come interessato all’opera durante la campagna elettorale ma del quale la Regione Lombardia, committente dell’opera, ignora l’esistenza?
Oppure, pur di non tornare sui propri passi, preferiranno vedere sperperati altri denari pubblici in vertenze legali o valutazioni di sostenibilità economica finanziaria dalla risposta ormai scontata?
L’associazione temporanea di scopo Masterplan 3C, attuerà il proprio statuto? Darà un segno di vita e delibererà per stralciare dal piano l’autostrada in modo da “armonizzare e integrare la programmazione strategica territoriale, gli obiettivi e i punti prioritari individuati nel Masterplan 3C con il Piano nazionale di ripresa e resilienza …” che ha escluso le opere stradali dall’obiettivo del piano?”
La prossima primavera si terranno le elezioni amministrative nei Comuni di Cremona e Casalmaggiore. Come si posizioneranno i partiti e gli schieramenti su questo tema? Ci sarà coerenza di proposte e di visione tra capoluogo e territori, soprattutto dalle parti di chi predica la riduzione del consumo di suolo e una transizione verde che consideri il connubio ambiente e salute ?
Si porrà finalmente fine alla liaison tra PD e Centrodestra, fondata sulla spirale consumo di suolo, asfalto e cemento? In tema di infrastrutture, il PD lombardo ha infatti sempre garantito la costruzione del consenso attorno ad autostrade fallimentari, supportate da project financing fake, pagati cari dai contribuenti e non supportate da analisi indipendenti e studi di fattibilità di soluzioni alternative. L’autostrada Cremona-Mantova è solo l’ultimo costoso capitolo di una sponsorizzazione, da parte dei dem, di tutte le autostrade fallimentari portate avanti dai finti nemici del centrodestra. I quasi 3 miliardi investiti sulla Pedemontana-Brebemi-Teem potevano rifinanziare il trasporto pubblico, l’assistenza socio sanitaria o il comparto scolastico.
È il tempo delle decisioni chiare e non più di equilibrismi semantici e di programmi incoerenti tra diversi campanili. Di ambiguità ne abbiamo ormai piene le tasche e le parole a mezza bocca o i pensieri strozzati su questo dossier infrastrutturale ne abbiamo già visti a sufficienza durante la scorsa campagna elettorale regionale. Quindi non solo Fontana dovrà pronunciarsi con “… parole chiare e definitive” (Piloni, 22 settembre 2023), ma tutta la classe politica, che ha ruoli decisionali nei rispettivi partiti d’appartenenza, o di rappresentanza nelle istituzioni territoriali, o che ambisce ad averli, dovrà dirci a chiare lettere come la pensa. Cremaschi inclusi.
Marco Degli Angeli
Qui sotto i link delle interrogazioni presentate dal Movimento 5 stelle in Regione
Una risposta
Esulta non solo il M5S, ma chiunque abbia a cuore il fatto che i soldi pubblici vadano spesi bene!