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La scomparsa di Gianluca Vialli riscalda il cuore anche dell’algida Cremona

7 Gennaio 2023

Sorprendono solo chi non ha conosciuto Gianluca Vialli l’eco planetaria e il cordoglio che ne hanno accompagnato la scomparsa avvenuta ieri a Londra a 58 anni dopo lunga malattia. Ci ha lasciato una persona speciale e così lo hanno ricordato tra ieri e oggi tutti i mezzi di informazione, personalità e persone comuni.  E’ invece meno scontata l’onda di commozione che questo lutto peraltro annunciato ha sollevato a Cremona che condivide con la rancorosa Italia dei campanili rivalità malcelate e atteggiamenti impietosi verso i suoi figli illustri, quelli che, in parole povere, hanno fatto fortuna.

Luca cresce in una famiglia della buona borghesia: genitori splendidi, quattro fratelli maggiori che l’adorano e la tranquillità economica, che fa la differenza. La Natura mette il carico perchè a quel bambino bello, ricco e intelligente regala un talento straordinario: col pallone ai piedi fa miracoli. Se ne accorgono tutti, la famiglia che lo lascia libero di decidere il suo destino, la scuola, l’oratorio di Cristo Re, l’US Pizzighettone dove si allena. Nasce non solo con la camicia, ma vestito di tutto punto, pronto a cimentarsi sul tavolo della vita con un poker d’assi in mano. Moltissimi giocano a calcio, pochi riescono a trasformare questa passione in un lavoro, una manciata sono dei fuoriclasse e tra i campioni resiste solo chi ha cervello, equilibrio e mantiene un solido contatto con la realtà. Luca fa fruttare tutti i suoi talenti senza mai dimenticare chi è in credito con la vita, cioè i più svantaggiati. Conserva i rapporti con la famiglia e gli amici d’infanzia, torna a Cremona appena può, ristruttura l’avito castello di Grumello Cremonese, aiuta l’azienda di famiglia a superare momenti di difficoltà. Il successo non gli dà alla testa. Generosità, spirito di solidarietà, disponibilità verso il prossimo e gentilezza restano i tratti distintivi della sua personalità. Qualità innate, niente di studiato, nessun calcolo. Una non comune persona comune: questo è stato e resterà nel sentimento collettivo Gianluca Vialli. Ed è significativo che questa immagine di lui sia condiviso dalla sua città natale che non fa sconti a nessuno, tanto meno a chi ce l’ha fatta.

L’invidia è una brutta bestia e in provincia dilaga. Emblematico, a tal proposito, è ciò che Ugo Tognazzi rispose a un giornalista cremonese a lui sconosciuto, incontrato per caso in città, che gli chiedeva del suo rapporto con Cremona. ‘Che vuole che le dica – confessò -. Me ne sono andato quand’ero giovane e torno per incontrare i familiari rimasti e i pochi amici che ho qui. Mi è capitato di incrociare in strada volti noti e vecchie conoscenze che mi hanno guardato di sottecchi e con un cenno del capo bofonchiando ‘oooh’, hanno tirato dritto. Se lei è cremonese non si stupisce’.

Gianluca Vialli viveva a Londra con la moglie Cathryn e le figlie Sofia e Olivia ma era rimasto uno di noi. Commuove sentirlo parlare dialetto in una vecchia intervista a Mediaset. Ora che non è più tra noi, continuerà a vivere nei nostri cuori riconoscenti, grati infine dell’esempio di forza e dignità dimostrate nell’affrontare gli ultimi, tormentati anni della sua vita.

 

Vittoriano Zanolli

4 risposte

  1. Giusto sottolineare che i campioni come Vialli si individuano con facilità, balzano all’occhio da subito, fin da bambini. Sono quelli che qualunque movimento gli viene facile e naturale in ogni ambito. Non hanno bisogno, per esprimersi, di genitori adoranti che si riempiono gli occhi ( e forse sperano di potersi riempire anche il portafogli) guardando i figli in campo e spronandoli, magari dando suggerimenti a istruttori e allenatori che non li sanno valorizzare a sufficienza. I genitori devono saper affiancare i loro ragazzi aiutandoli a mantenersi con i piedi per terra, senza montarsi la testa e operando scelte adeguate. Non è facile. Onore quindi anche a mamma e papà Vialli che hanno permesso a Gianluca di vivere il suo vero e non presunto talento: un esempio per i numerosi genitori che sognano sulla base del nulla.

  2. La scomparsa di una persona così vera rende ancora più eclatante la falsità della bella borghesia nostrana, sempre pronta a paludarsi dietro ai vessili di questo o quel club piuttosto che a fare cose concrete di propria intenzione. Il talento e il valore umano non nascono dal censo ma da un dono e da una volontà individuale: sta all’ uomo praticarli e a tutti gli altri riconoscerli, traendone lezione.
    Mi pare evidente la ragione per cui Gianluca Vialli resterà nei nostri cuori e molti altri passeranno nell’oblio.

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