Sabato 16 agosto 2025 in occasione della ricorrenza di San Rocco, il Centro Culturale Diocesano “G. Lucchi” ha presentato, presso l’ex Chiesa di Santo Spirito e Santa Maria Maddalena, un nuovo evento divulgativo della storia cremasca relativo alla battaglia di Ombriano (1514), alla descrizione dei motivi che causarono l’epidemia di peste che colpì Crema tra il 1513 ed il 1514 e a come i cremaschi ringraziarono San Rocco, da loro invocato per debellare la malattia.
L’incontro, che nonostante l’afa e la data a ridosso del Ferragosto ha visto la partecipazione di numerosi spettatori, si è aperto con un breve intervento del promotore Luigi Dossena che innanzi tutto ha ringraziato il Centro Culturale Diocesano “G. Lucchi” per il sostegno all’iniziativa, lasciando poi spazio a due brani musicali splendidamente eseguiti dal maestro Mauro Bolzoni e dalla soprano Ayako Suemori.
Ripresa la parola, il promotore ha invitato al microfono il professor Cesare Alpini, noto storico dell’arte lombarda (e in particolare cremasca) che, prendendo spunto dalla chiesa sconsacrata in cui si è svolto l’evento, ha spiegato come, grazie all’influenza veneziana e alla conseguente presenza di numerosi edifici costruiti in stile barocco, Crema sia diventata una città architettonicamente armoniosa e caratterizzata da una bellezza diffusa e “leggera”. Il professore ha anche sottolineato come in città si possa notare la presenza di costruzioni rinascimentali, come la basilica di Santa Maria della Croce, il convento di Sant’Agostino e le chiese sconsacrate di Santo Spirito-Santa Maria Maddalena e di San Rocco e si è soffermato in particolare su queste ultime. Le due chiese furono costruite sul progetto di Agostino De Fondulis, architetto e scultore, noto anche per le sue collaborazioni, prima con il padre Giovanni (a sua volta formatosi a Padova, divenuta una importante scuola rinascimentale da quando Donatello vi si trasferì) e poi a Milano, con Donato Bramante e con Leonardo Da Vinci. L’architettura di Agostino De Fondulis, ispirata dal Bramante, risulta essere sì semplice ma allo stesso tempo elegante. Il professor Alpini ha concluso il proprio intervento lanciando un appello per la riapertura, così come successo per quella dove si è svolto l’evento, della chiesa sconsacrata di San Rocco, chiusa da diversi anni e ormai quasi dimenticata dai cremaschi.
Di seguito, Luigi Dossena ha invitato a parlare Mauro Giroletti, sindaco di Sergnano, che ha riportato l’attenzione sulla figura di San Rocco ripercorrendone la vita. Il Santo era molto popolare nel territorio cremasco e anche a Sergnano era attiva una confraternita che gli era devota. Per poter effettuare i propri esercizi spirituali, la confraternita fece erigere una piccola chiesa, restaurata all’inizio di questo secolo. Il Sindaco ha invitato i presenti a visitare quel piccolo gioiello, spiegando che si trova proprio di fronte al municipio.
Il Sindaco ha poi ribadito quanto il Santo sia tuttora venerato nel proprio Comune, ricordando che ogni 16 agosto gli viene dedicata una processione alla fine della quale vengono distribuiti, dopo essere stati benedetti, i michì da San Ròc. Luigi Dossena, originario di Sergnano e a conoscenza di questa tradizione, per ringraziare e congedare Mauro Giroletti, gli ha donato una confezione dei tipici panetti.
Il relatore successivo è stato Mario Cassi, presidente del “Gruppo Culturale L’Araldo” di Crema, associazione che svolge attività di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, araldico, artistico e storico. Il relatore ha riportato l’attenzione sulla Battaglia di Ombriano, ricordando che il 21 settembre 2014, presso la Villa Benvenuti di Ombriano, la propria associazione aveva commemorato i cinquecento anni dall’evento storico e come, in quell’occasione, fosse stata anche presentata una riproduzione della “Petacchia”, moneta dalla forma ottagonale coniata utilizzando l’argento depositato nel Monte di Pietà e utilizzata all’interno della città durante l’assedio che precedette la battaglia di Ombriano. Mario Cassi ha anche precisato che questo assedio fu il secondo vissuto dalla città (il primo fu quello del Barbarossa) e che durò circa 14 mesi.
Dopo aver ringraziato l’ospite, Luigi Dossena ha poi ripreso la parola per descrivere, basandosi sugli scritti di Pietro da Terno, la situazione politico-militare che portò all’assedio di Crema e le condizioni che determinarono la presenza della peste (che causò il decesso di circa 14.000 persone) in città e nel territorio circostante.
Il racconto si è concluso con l’esposizione delle ultime fasi della Battaglia di Ombriano, vinta dai cremaschi grazie alla scaltrezza del capitano Renzo da Ceri e festeggiata con una processione effettuata in piazza del Duomo. Poco tempo dopo ebbe anche inizio la costruzione della chiesetta dedicata a San Rocco, segno tangibile della gratitudine dei cremaschi verso il Santo per il suo aiuto nel debellare la malattia.
Ogni intervento è stato seguito da alcuni intermezzi musicali interpretati al piano dal maestro Mauro Bolzoni, accompagnato dalla soprano Ayako Suemori: i due artisti hanno incantato e commosso i presenti con un ricco programma che ha incluso brani di Vivaldi, Verdi,, Mozart, Gounod, Haendel, Giordani, Bellini e Donizetti.
Gli intervalli musicali, coerenti con la narrazione storica, hanno entusiasmato i presenti, che, a grande richiesta, hanno invitato gli interpreti a concedere loro un bis.
In chiusura, tutti gli intervenuti sono stati invitati a partecipare alla distribuzione dei michì da San Ròc (offerti dalla Panetteria-Pasticceria Marazzi di Crema) e al rinfresco messo a loro disposizione dall’organizzazione .
Mario Cassi
presidente del Gruppo Culturale L’Araldo