Il concerto di sabato 16 marzo, al Teatro Gonzaga, di Ostiano, ore 21, intitolato Rock Music, rappresenta la prima tappa ufficiale della neonata Associazione di Promozione Sociale “La Tribù dei rumori”. L’organizzazione della quale fanno parte le famiglie dei giovani che suonano nell’ensemble, fondato e diretto artisticamente dal musicista Max Pieri dal 2005, nasce anzitutto con lo scopo di promuovere occasioni per fare musica, concerti e incontri, anche con altre associazioni, per creare sinergie e scambi, per sviluppare esperienze di socializzazione e inclusione, sulla base dei valori della band. Lo hanno fondato le famiglie dei musicisti, la presidente è Laura Pigoli. Le riunioni si tengono a Villa Piera, un luogo incantevole
in via Giuseppina a Cremona.
Il sodalizio musicale, di 23 elementi, fra bambini e ragazzi compresi fra i 7 e i 24 anni, originariamente era stato concepito come un gruppo di sole percussioni allo scopo di far suonare insieme gli allievi di batteria e prepararli alle esibizioni. Nel tempo Max Pieri ha dato vita ad una vera e propria orchestra rock, in grado di spaziare fra diversi generi musicali.
A Ostiano porteranno brani rock, rock progressive, funk (Pink Floyd, King Crimson, Goblin, PFM, Stevie Wonder, Van Halen), e poi brani più “classici” come La vie en rose, Mustang Sally, What a Wonderful World. Sorpresa! Inizieranno il concerto con un brano scritto, arrangiato
e prodotto da loro in omaggio ai Genesis.
Max Pieri fa un lavoro a tutto tondo. Dirige, rielabora, riarrangia i brani per renderli fruibili dai suoi giovani musicisti, insieme hanno realizzato anche opere inedite, parte integrante del progetto creativo è anche la registrazione di dischi, esperienza formativa assolutamente non banale per dei giovani. Senza tralasciare la fortunata partecipazione al Concorso Arisi.
Importante poi sottolineare che La Tribù dei Rumori non è solo un progetto tecnico-musicale, ma anche un percorso di crescita personale dei giovani coinvolti, stimola il confronto e la relazione. Considerando la diversa età dei partecipanti, c’è dietro un lavoro prezioso di tutoraggio, i più grandi sono di aiuto ai più piccoli. Fioriscono, crescono, si consolidano amicizie. In nome della musica, che è il linguaggio universale più bello del mondo.
“L’unicità del progetto – si legge in una nota ufficiale della neonata Organizzazione di Volontariato -, la sua complessità organizzativa e il sempre maggior coinvolgimento dei ragazzi, dei genitori, che sono vicinissimi e molto partecipi, ha ispirato la possibilità di rendere la band un gruppo riconosciuto istituzionalmente nel contesto musicale e pubblico: è qui che prende origine la Tribù dei Rumori come Associazione di Promozione Sociale”.
La Tribù ha all’attivo decine di concerti in 18 anni di vita. Sono sempre esperienze coinvolgenti, piene d’amore, c’è tanta fratellanza, condivisione, reciprocità. Esprimono qualcosa di sano, bello, pulito per i giovani coinvolti. I genitori sono attivi e carichi. L’entusiasmo è palpabile, parlando con loro. Ne sentiremo parlare ancora. Intanto non perdiamoci il concerto al Teatro Gonzaga.
Una risposta
Già sentiti,molto bravi ,spero di sentirli ancora