L’Antica Locanda Il Bissone è il locale che risale alla più antica tradizione cremonese. Si può attribuire la sua nascita al 1515, quando Domenico Bordigallo, notaio e studioso cremonese, denominò via Bisonus la strada in cui ancora oggi si trova, mentre nel 1583 Antonio Campi ne parlò indicandola come via Bisonis, per poi divenire via Bissone. Solo in epoca fascista la via dalla quale la locanda prende il nome diventò Francesco Pecorari. Qui pare che anche Antonio Stradivari, vista la vicinanza del suo laboratorio, venisse a festeggiare in occasione della vendita dei suoi strumenti, ma non ci sono certezze storiche. Invece è certo che Giuseppe Verdi, abituale frequentatore del mercato agricolo di Cremona, si fermava spesso al Bissone, parcheggiando il suo biroccio con il quale arrivava a Cremona da Busseto davanti al locale. La sua immagine è tuttora il biglietto da visita del Bissone.
Il locale tipico più antico di Cremona ha dunque uno stretto legame con la musica. Anche in tempi recenti il Bissone continua a essere frequentato da artisti provenienti da tutto il mondo, quando sono di passaggio per spettacoli al teatro Ponchielli. Compagnie teatrali e di balletto concludono qui la loro serata. Nei decenni scorsi erano di casa Ornella Vanoni e Gino Paoli che si attardava al pianoforte tuttora presente nella sala che accoglie gli avventori, così come capitava di incontrare i cremonesi Mina e Tognazzi, e poi Paolo Conte, Francesco Guccini, Angelo Branduardi e altri personaggi di spicco del panorama musicale italiano.Perfino la divina Wanda Osiris ha avuto modo di passare dal Bissone.
Cambiando genere, hanno frequentato il Bissone importanti maestri operanti in origine nell’Accademia musicale Stauffer: Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Bruno Giuranna e Franco Petracchi. Sergej Krylov, uno dei maggiori violinisti al mondo, abitava da bambino coi genitori che avevano lasciato l’Unione Sovietica sopra il Bissone ed era solito scendere nel locale a suonare mostrando fin da giovanissimo il suo grande talento. Torna spesso al Bissone dove mostra ancora di essere perfettamente a suo agio anche dietro al bancone.
Di recente la Delegazione di Cremona dell’Accademia Italiana della Cucina, ha visitato il locale (foto centrale). Gli accademici sono stati accolti nella sala dal sapore antico perfettamente mantenuta dai nuovi giovani gestori di origini moldave, i coniugi Cristian Tonu e Stella Ciuntu, che insieme con Nina Tonu hanno rilevato l’attività da Marco Gibelli, presente per l’occasione per parlare con passione e orgoglio di questa antica osteria divenuta l’ultima delle sue creature sparse in città e oltre.
In cucina opera Adriano Cabrini. L’arredamento e il bancone sono antichi e gli interventi di restauro hanno rispettato le caratteristiche originarie. Nella saletta successiva si può ammirare un camino del seicento decorato in marmo dipinto. Gli accademici sono scesi nella grande cantina a volte che un tempo si spingeva ben oltre l’attuale percorso: un arco murato la separa dalla costruzione del parcheggio del condominio confinante.
La cena è stata all’insegna di piatti semplici ma curati e gustosi. E’ stati degustato un eccellente vino rosso proveniente da un’importante cantina moldava, un vino da meditazione.
Una storica trattoria tipica, probabilmente l’ultima rimasta in città, dove trascorrere piacevolmente una serata e assaporare una cena gustosa e dove può ancora capitare di incontrare qualche artista di passaggio.