Dopo le riserve espresse dall’Ufficio tecnico comunale di Cremona deputato a valutare il progetto di A2A di un impianto per la produzione di biometano da realizzarsi in via San Rocco, al confine col Comune di Gerre de’ Caprioli e all’interno del Parco di interesse sovracomunale del Po e del Morbasco, spunta anche il documento redatto dall’Arpa che mette a nudo altre notevoli criticità. E’ datato 17 dicembre 2022 ed è temporalmente contestuale a quello del Comune. Anche le conclusioni sono analoghe. In sostanza, così com’è il progetto non regge. E’ tutto da rifare. Fa riflettere il fatto che per tre mesi i due documenti siano rimasti riservati agli addetti ai lavori quando le ricadute negative riguardano i cittadini di Cremona e di Gerre de’ Caprioli. Solo grazie al coraggio di Michel Marchi, sindaco di Gerre, si sono accesi i riflettori sul progetto. A quel punto si sono svegliati i partiti, più o meno tardivamente, e le associazioni ambientaliste.
Riportiamo in calce a questo articolo il documento integrale redatto dall’Arpa di Cremona. Queste le conclusioni: ‘Il proponente (A2A) non ha presentato uno studio di impatto atmosferico volto a valutare le ricadute presso i recettori dei principali inquinanti caratterizzanti l’attività di progetto. Considerato che questi comprendono inquinanti non normati dal d.Lgs. 155/2010 ‘Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa’ (in particolare, H2S, NH3 e COV21), si rimettono le valutazioni circa la necessità di richiedere la redazione di uno studio delle ricadute in atmosfera all’Autorità competente, eventualmente sentita l’Autorità sanitaria. Qualora l’Autorità competente ritenesse di richiedere il suddetto studio, si chiede che lo studio delle ricadute in atmosfera venga predisposto secondo le indicazioni contenute nel documento ‘Indicazioni relative all’utilizzo di tecniche modellistiche per la simulazione della dispersione di inquinanti negli studi di impatto sulla componente atmosfera’, disponibile sul sito web istituzionale di ARPA22, e che nella caratterizzazione dell’input emissivo sia adeguatamente motivata l’eventuale esclusione di determinate sorgenti emissive’.
Ed ecco il link col documento integrale dell’Arpa di Cremona.
12 risposte
Un grande grazie per l’informazione che va ben oltre la notizia. La documentazione cui si fa riferimento e l’approccio alla notizia riportando l’azione del sindaco Michel Marchi evidenzia il problrma in tutta la sua concretezza . Si evince bene che se il sindaco non si fosse attivato poco o nulla servivano le altre istituzioni, tanto meno il cittadino allo scuro degli accadimenti. Il fatto è grave, anzi gravissimo, ma personalmente mi rincuora sapere che ci sono persone attente al territorio e che non riducono la loro carica ad una mera attività burocratica.
Grazie Vittoriano per il costante monitoraggio. Se chi sa tace e i cremonesi subiscono toccherà presto a Cremona lo scomodo ruolo di nuova Terra dei fuochi.
Grazie a te Ada!
Azz…. E le stelle (i nostri rappresentanti) stanno a guardare… felici e contenti.
Roba da aspettarli sotto casa.
caro Sebastiano…
in questi giorni leggi anche altri media locali… e informati che ben prima del M5S nel 1994 si è attivato il Partito della Rifondazione Comunista e il comitato contro l’inceneritore per la raccolta differenziata dei rifiuti, attori fondamentali per il referendum contro l’inceneritore vinto dai cittadini cremonesi e tradito da chi era al governo della città.
Ora noi del PRC-Unione Popolare riprendiamo la lotta e … invece di aspettarci sotto casa, cerca di dedicare qualche ora a questo problema e collaborare, se non con noi, anche con altri per impedire questo nuovo impianto devastante …
1) all’interno di un Parco. Ma quando mai si costruiscono robe del genere in un Parco? Quindi dire Parco, città o area industriale non fà differenza ma la parola “Parco” è il classico specchietto per le allodole, che serve per “imbonire” gli sciocchi. 2) due documenti, se ben comprendo, dell’Arpa e comunale a segnalare criticità ambientali e quindi a richiedere ulteriori accertamenti. Allora sulla base di cosa il sindaco andava pubblicamente a dire che non c’erano problemi di inquinamento? 3) entrambi i documenti riservati per mesi agli addetti ai lavori. E’ lecita una cosa del genere? 4) le associazioni ambientaliste. Ma dove e quali? quante e quante volte si sono mosse a difesa dell’ambiente e contro i poteri forti? Sò dell’amico Nino col WWF che diverse iniziative le hanno fatte. Ma in merito a questa faccenda quale tra le varie Associazioni si è mossa e quando? E quale è stata zitta? E le andava bene così?
Tutto vero. Soggiungo solo che il Parco del Po e del Morbasco è sotto attacco già da tempo: prima della giunta Galimberti è stata concessa la possibilità di costruire case grazie al cambio della destinazione d’uso, da agricola a residenziale, poi l’attuale sindaco e la sua giunta hanno concesso la licenza per costruire un centro di riabilitazione per ragazzi disabili con tanto di piscina. All’interno di un parco di interesse sovracomunale! Non ricordo di avere ascoltato voci di proteste. Con tutti i contenitori vuoti in città era necessario continuare a cementificare il più grande parco urbano di Cremona?
Questa cosa del centro di riabilitazione mi ha tolto il sonno, se c’era bisogno di tranquillità, silenzio e natura potevano recuperare una delle tante cascine non utilizzate. E costruirlo in città non vedo come possa giovare agli utenti, non credo che tutti gli utilizzatori possibili risiedano in centro storico spostandosi in bicicletta.
Ha ragione.
Grazie direttore, purtroppo si conferma ciò che è noto da tempo: la politica non esiste, nel senso che non è più in grado di prendere decisioni che sono demandate alla tecnica, all’economia, alla convenienza…e tanti saluti al bene comune….vengono i brividi
Purtroppo è così. Ma non rassegniamoci.
Ma che razxa di inquinamento produce una digestione aerobica anaerobica ccon produzione di metano e fertilizzanti? Siete schiavi della petrolchimica leggere l inganno dei fossili sul web e le scienze lu 78 quercia e quercia e imparate.