Il 28 aprile ricorre la Giornata Mondiale delle Vittime dell’amianto, una commemorazione necessaria per ricordare che ancora muoiono 2mila persone ogni anno per malattie correlate all’esposizione alla fibra in Lombardia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto. L’amianto, infatti, è un minerale le cui particelle, se inalate, provocano delle patologie cancerogene alle vie respiratorie. Dalla messa al bando, con la legge n. 257 del 1992, si contano ancora 1,2 milioni di metri cubi di coperture di amianto da smaltire sul territorio lombardo, secondo le stime del Programma regionale di gestione dei rifiuti, che prevede la rimozione totale entro il 2027.
Si calcola che in dieci anni la presenza sia stata dimezzata, ma rimane aperta la riflessione su come gestire quantitativi così importanti di materiale: in Lombardia ci sono due discariche autorizzate, a Montichiari nel Bresciano e a Ferrero Erbognone nel Pavese. La Lombardia, secondo il Rapporto Rifiuti Speciali 2021 di Ispra, è la regione con il maggior quantitativo di rifiuti contenenti amianto: 76mila tonnellate, pari al 27,9% del totale nazionale, che in buona parte vengono esportati principalmente in Germania
«A trent’anni dall’entrata in vigore della legge che vieta l’uso dell’amianto, riteniamo sia necessario accelerarne la rimozione, soprattutto su edifici civili e residenziali, che rappresentano il 10% dell’attuale presenza in Lombardia. Si muore ancora oggi di asbestosi, non dimentichiamolo. – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Serve una maggiore incentivazione anche da parte di Regione Lombardia. In questo periodo di crisi energetica, installare pannelli fotovoltaici sui tetti al posto delle coperture da bonificare dovrebbe essere intesa come un’opportunità per l’avvio della risoluzione di entrambi i problemi».
Sullo stesso argomento interviene anche il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Marco Degli Angeli: ‘Mentre quest’oggi, giovedì 28 aprile, il mondo del lavoro celebra la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, i più recenti dati forniti da Arpa e dalle Ats stimano che in Lombardia, nel corso del 2019, i lavoratori esposti ad amianto siano stati circa 4.582. Erano stati 4.576 nel 2018, con un aumento di circa 400 unità rispetto al 2017’. Il Registro mesoteliomi Lombardia, tra il 2000 e il 2019, ha raccolto 12.559 segnalazioni. Nel totale sono 7.491 i casi confermati. Circa l’80% di questi è stato valutato come mesotelioma maligno. Aggiunge Degli Angeli: ‘Se l’obiettivo è prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, è essenziale che Regione si attivi per porre in essere delle campagne di prevenzione. Soprattutto visto che secondo Arpa bisognerà aspettare il 2032 per giungere al totale smaltimento, è più che mai necessario che la giunta lombarda metta in campo tutte le sue forze affinché i processi di smaltimento dell’amianto si velocizzino: aspettare il 2032 mette ulteriormente a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori’.