L’Anpi cremonese esprime condanna ed amarezza per quanto avvenuto pochi giorni fa nel corso della inaugurazione della sede territoriale di Fratelli d’Italia, in Cremona. Un anziano signore, aderente in gioventù alla Repubblica di Salò e fascista non pentito, nel corso del suo intervento, per galvanizzare i presenti ha usato il motto mussoliniano “credere, obbedire, combattere”. Valido, a suo dire, ieri come oggi. Ora, il fatto grave è che ad ascoltarlo erano presenti in molti: parlamentari, consiglieri regionali, consiglieri comunali, militanti di varie generazioni. Alcuni hanno gridato il motto, molti (tutti?) hanno applaudito, nessuno ha criticato l’affermazione. Bene ha fatto il presidente del consiglio comunale Paolo Carletti ad abbandonare la riunione e stigmatizzare l’avvenuto. Tra l’altro, il motto “credere, obbedire, combattere” è fra i peggiori coniati dal fascismo: invita a portare il cervello all’ammasso, abbandonandosi ad una cieca obbedienza, ed esalta il militarismo e la guerra. Il contrario della nostra Costituzione, che
deputati e consiglieri hanno giurato di rispettare. Costituzione che è tutta antifascista, non solo dove vieta esplicitamente ricostituzione del partito fascista ed esaltazione dei suoi dis-valori. E’ tutta antifascista perché in ogni sua parte si affermano i valori della libertà, della solidarietà e della pace. Altro che “credere, obbedire, combattere”! Ragiona con la tua testa, dissenti quando è il caso, rifiuta la violenza. Questo dovremmo insegnare ai giovani.
L’aver vinto le elezioni non esime da alcuni obblighi minimali: lealtà alla Costituzione, antifascismo, rispetto per chi ci ha liberato dalla dittatura.
Gian Carlo Corada
presidente provinciale Anpi Cremona