Ore 14.35 di sabato 27 gennaio: ero già in piazza Duomo a Cremona. Ho messo la geolocalizzazione sul gruppo WhatsApp che è stato creato per l’occasione, sul quale si aggiungevano amiche di amiche. Non ci conoscevamo tutte, ma non potevamo sbagliarci. Tutte vestite di nero. Per la fascia bianca abbiamo concordato di portare strisce di lenzuolo, sciarpine, fasce per capelli, purché bianche. Il messaggio è anche in risposta alla sordità dei governi … della Corte dell’Aja nel non voler fermare le guerre. Abbiamo formato una striscia lungo tutto il Comune chiedendo a gran voce: CESSATE IL FUOCO. È stata letta la poesia di un poeta palestinese e ribadito il comunicato del gruppo nazionale “Mamme da Nord a Sud” e “Donne in cammino per la pace”:
Il 27 gennaio, siamo state protagoniste in molti paesi della provincia e in città con l’urlo CESSATE IL FUOCO! Ciascuna di noi nel giorno della memoria esprime la propria opposizione ai vecchi e nuovi genocidi nel mondo. IL SILENZIO ci interroga e mette in pausa il frastuono delle guerre consumate sui corpi dei più fragili. LO STRACCIO BIANCO appeso al braccio è simbolo ereditato dalle proteste contro la guerre e, nella sua semplicità, dice la grandezza di un gesto di pace. L’ABITO NERO è simbolo del lutto, non più passivo e privato, delle donne, impegnate nel potente rifiuto delle logiche di morte. I NOSTRI CORPI, presenti nei principali luoghi pubblici e in diverse località, sono segno concreto di umanità e comunanza. Non utilizziamo loghi identitari, simboli e bandiere che rappresentino appartenenze politiche, religiose, sindacali o associative perché ciascuna di noi si esprime singolarmente in comunanza con tutte.