Filo Benefico 2022
martedì 21 giugno 2022 ore 21
Teatro Filodrammatici, piazza Filodrammatici 1 – Cremona
ASSOCIAZIONE VARIEAZIONI
studio su LE MOSCHE
opera teatrale di Jean-Paul Sartre
performance teatrale di fine anno dei corsi
con
Vittorio Auricchio Oreste
, Lavinia Lanfredi Elettra
Duccio Guarneri Giove
, Amanda Roberts Clitemnestra / Elettra 2
Riccardo Marchesi Egisto,
Giuseppe Pigoli Pedagogo
Bianca Saccà Prima Erinni / Coro – Malena Gastaldi Sacerdotessa / Coro
coro Ludovica Antonioli, Sofia Castagnetti, Giacomo Contardi, Michele D’Aggiano,
Viola Ginevra, Carlotta Guereschi, Matilde Maffezzoni, Benedetta Tolomini
scene Emilio Cappelletti, Saul Paloschi, Maresca Gambino, Duccio Guarneri – luci Francesco Pederzani,
a cura di Daniela Coelli
Si torna di nuovo in scena al Teatro Filo con un nuovo studio, questa volta per Le Mosche di Jean Paul Sartre. Il tema ha coinvolto i ragazzi fin da subito, anche per l’attinenza al periodo storico che stiamo vivendo, Non a caso Sartre scrisse questa sua originale rivisitazione dell’Orestea di Eschilo nel’42, in pieno periodo di guerra, e il tema che pervade l’intero dramma è quello del “rimorso” con cui Egisto, dopo aver assassinato il re Agamennone con la complicità di Clitemnestra, tiene sotto scacco il popolo di Argo. Le mosche che invadono la città e che la rendono inavvicinabile ai turisti, quasi fosse in quarantena, sono la personificazione del senso di colpa collettivo. La gente di Argo non ha fatto nulla per fermare l’assassino, che ora regna con l’amante, ed Egisto ne approfitta per rendere il popolo complice del suo misfatto. Ogni anno una “festa dei morti”, abilmente organizzata dal re e da un Giove sornione, che manovra con discrezione il suo pupillo, costringe la popolazione ad assistere al risveglio dei defunti, che
seguiranno ciascun abitante nella sua casa e vivranno con lui l’intera giornata, ricordandogli colpe e rimorsi. Solo la venuta di Oreste che, spronato dalla sete di vendetta della sorella Elettra, ucciderà la madre e l’usurpatore, porrà fine a questo macabro gioco. Giove, consapevole che il potere di un dio sull’uomo finisce quando quest’ultimo prende coscienza della propria libertà, non potrà nulla contro di lui. Oreste libererà Argo portandosi dietro le mosche (o Erinni), così come il pifferaio di Hamelin si portò dietro i topi (nel testo è presente un frammento de L’Accalappiatopi di Marina Cvetaeva). Il suo atto, disconosciuto anche dalla sorella Elettra, che dopo l’assassinio verrà a sua volta presa dal rimorso tanto da diventare la copia della madre Clitemnestra e non più la ragazza combattiva che lo aveva spronato alla vendetta, avrà come conseguenza per Oreste il peso della solitudine. La riflessione sul potere di persuasione “occulta”, che il popolo accetta passivamente, senza domandarsi se sia giusto adeguarsi a una situazione paradossale, nasce spontanea da questo dramma, così come quella sul prezzo da pagare di chi prende in mano il proprio destino contro tutti.
Il ricavato sarà devoluto all’Associazione MEDEA Contributo: ingresso posto unico 8 euro.